Francesco Iannì – Destino
Se due persone, per la maggior parte del tempo, non fanno altro che cercarsi, non è poi così strano se si incontrano del tutto casualmente.
Se due persone, per la maggior parte del tempo, non fanno altro che cercarsi, non è poi così strano se si incontrano del tutto casualmente.
Ho continuato a camminare proprio quando ho avuto la consapevolezza dell’umiliazione e proprio allora ho capito di essere libero anche nella scelta del destino.
Ho sempre preferito la solitudine, alla falsa compagnia.
Spesso ci fissiamo a scrutare un solo punto del nostro orizzonte, dimenticandoci che esistono altri punti cardinali, altre prospettive e di conseguenza altre vedute.
Io sono nato in un periodo sbagliato. I miei principi mi locherebbero nel medioevo tra dame e cavalieri. Sarei sicuramente stato un cavaliere dall’armatura scintillante, brandendo una spada con lama lucente e uno scudo triangolare completamente lucente di cui spiccava il simbolo di un sole che sorge. Sarei stato un cavaliere di luce che porta solo bene e felicità.
Forse la trasgressione è solo la ricerca di un contatto con l’infinito che ci è precluso dalla nostra stessa realtà oggettiva e, di conseguenza, un tentativo destinato al fallimento. Ma non è possibile pensare di vivere felicemente senza mai trasgredire.
A volte mi domando se siamo davvero vittime del destino, o ce lo costruiamo con le nostre mani.