Francesco Iannì – Nemico
La gente non comprenderà mai ciò che non sarà disposta a comprendere.
La gente non comprenderà mai ciò che non sarà disposta a comprendere.
Pensare che la pazzia ci possa ghermire non è follia, accade in un istante che i circuiti elettrici fan massa et voilat, pazzi, magari molesti, potenziali assassini seriali. Bene, ho voluto mettermi avanti col lavoro, essendo tendenzialmente un “peace & love” amante delle vita, penso chi potenzialmente possano essere le mie future vittime. Con naturalezza estrema probabilmente mi darebbe soddisfazione fare il serial-killer dei vigili urbani, mi rendo conto istantaneamente che non è un pensiero giusto e lo rimuovo con un sorriso. Medito e rimembro che la maggior parte dei killer-seriali uccidono le prostitute… e allora l’idea delle mie vittime diventassi folle mi appare chiara e decisa. Le “professioniste” sono una categoria troppo debole, subiscono delle tristezze infinite senza capire che in fondo non sono loro le vittime, derise, umiliate, spesso sfruttate… quindi ho deciso, sarò il serial-killer dei serial-killer.
Il “diverso” mostra sé stesso agli altri ed insegna loro che l’Io non esiste in senso assoluto, che non vi è un modo giusto di essere, che il concetto di “normalità” è del tutto relativo.
Non tutti gli occhi sono fatti per vedere ciò che vedono i nostri. Non tutti gli occhi sono fatti per vedere le stelle.
Le colpe dei padri ricadranno sui figli. Le virtù dei padri graveranno sui figli. Comunque la mettiamo, i figli andranno in analisi.
Così come l’amore non corrisposto si inaridisce, anche i ricordi rischiano di disperdersi nel mare dell’oblio, se non partecipati e alimentati.
Era la nostra routine quotidiana: salvare le apparenze in un sottofondo di stridente antagonismo.