Francesco Iannì – Stati d’Animo
Alcuni sono in pace con sé stessi, altri no. Dipende dalle persone che frequentano.
Alcuni sono in pace con sé stessi, altri no. Dipende dalle persone che frequentano.
Tante emozioni si smorzano nel singhiozzo, per la cattiva interpretazione dell’essere umano.
Le cicatrici servono. Servono a ricordare che ci si può far male, che esistono i bastardi. Ma a volte siamo noi, l’unico “bastardo” che abbiamo davvero incontrato. L’unico in grado di farci del male davvero. Ci ricordano che vivere non è semplice, decidere non è semplice. Basta giocare una carta sbagliata e può finire una partita. Le cicatrici servono a renderci più forti e invulnerabili, a costruire muri invalicabili fra noi e il dolore, fra noi e il nostro cuore, fra noi e il mondo, fra noi e le bugie, fra noi e la verità, fra noi e la nostra anima. Le cicatrici sono bastarde, sanguinano all’improvviso e ci riportano indietro nel tempo “di quel dolore”, ma servono a farci crescere, a renderci impenetrabili ad altro dolore. A renderci abbastanza forti da non soffrire ancora.
Siamo così fragili che basta un complimento per alzare bandiera bianca. Siamo troppo vulnerabili. Ed è troppo caldo per indossare l’antiproiettile.
Sono una persona come molte, semplice, dolce. Una persona che sbagli che delude. Ma sono anche una persona che, nonostante tutto crede ancora nei valori della vita. Che crede ancora nei sentimenti, quelli sinceri e autentici. Una persona che crede ancora nell’amore e nell’amicizia. Sono una persona che crede che la Semplicità, l’umiltà, il rispetto e la Speranza, siano il seme per un domani migliore!
Chi si arricchisce con le lacrime degli altri, non potrà mai piangere di gioia.
Sempre più stupita dall’inconsistenza delle persone che, prese dal nulla, non vedono la totalità che li osserva.