Francesco Iannì – Stati d’Animo
Il cervello di un razzista è più buio di una barca di contrabbandieri.
Il cervello di un razzista è più buio di una barca di contrabbandieri.
Nessuno mi perde se nessuno mi ha.
Che bello sentirsi protagonisti di forti emozioni sul palcoscenico della vita e la malinconia seduta in platea che sta a guardare.
Prima non mi piaceva lui, adesso non mi piaccio io.
La vita è un circo, io sono un pagliaccio, ho una maschera felice e non riesco più a piangere. Sono il peggiore degli acrobati, cammino su una fune augurandomi di cadere giù. Resto sempre in equilibrio perfetto. Un inconsapevole compagno mi prende al volo ad ogni volteggio dal trapezio. Sul mio spettacolo non cala mai il sipario, il mio pubblico sembra voler ridere per sempre. Un’eco di gioia incomprensibile e distante. Non conosco altro luogo da chiamar casa che non sia questa grande tenda, non ho altra famiglia se non questa folla divertita. Non conosco nient’altro al di fuori di questo, nient’altro conoscerò mai. Io sono il pagliaccio. Io, non altri, rispondo a questo ruolo e in eterno io sono.
Meglio essere soli in mezzo allo schifo, che schifo tra lo schifo.
Soffrire senza avere una minima speranza è come bruciare vivi tra le fiamme dell’inferno.