Francesco Iannì – Tristezza
Se la sofferenza cerca comprensione, la felicità non ne sente il bisogno.
Se la sofferenza cerca comprensione, la felicità non ne sente il bisogno.
La tristezza è un tutt’uno con la pelle. Togliersela di dosso significherebbe scorticarsi a sangue, strappandola da dentro ma si rimarrebbe comunque privi di una parte di se stessi.
Con il trucco puoi cancellare la stanchezza dal volto ed apparire raggiante, ma la stanchezza dal cuore non si cancella.
“Non si vive di luce riflessa”, dicono. Però io preferisco la luna al sole.
Mille volte mi dicesti di lasciarti andare. Mille volte t’implorai di riprovare. Il muro che copriva il tuo cuore rasi al suolo, ne costruì con le mie mani uno ancora più alto. Mille volte, mille volte. È di te ora ho silenzi e vuoti.
È passato troppo tempo, lo sai? Mi è passato addosso come un treno, ma mi ha lasciato viva a sentire il dolore.
Non mi interessano le volte che sono stata ferita. Ho sempre aperto le porte del mio cuore a chiunque ne avesse bisogno non perché non stessi male semplicemente perché so benissimo cosa voglia dire essere respinta e lasciata sola.