Francesco Iannì – Vita
Se sei esausto e hai bisogno di stare solo con te stesso, prenditi una pausa per leccare le ferite del cuore e dell’anima. Ma continua a giocare, non arrenderti. Perché, in questa vita, chi si ferma è spacciato.
Se sei esausto e hai bisogno di stare solo con te stesso, prenditi una pausa per leccare le ferite del cuore e dell’anima. Ma continua a giocare, non arrenderti. Perché, in questa vita, chi si ferma è spacciato.
Ho pensato che se proprio si devono salire i gradini nella vita, scelgo almeno il rivestimento a colori.
Non ho mai scommesso sui cavalli, ma mi è sempre piaciuto pensare alla vita come a un’ippodromo e l’amore come a una corsa. Se punti sul cavallo giusto, vinci. Il punto in verità è che non esistono cavalli vincenti, non se ne esce mai vincitori. La vita è più un’arena, come quella degli antichi romani, e noi siamo gladiatori. Combattiamo, sudiamo, soffriamo, e alla fine, chi prima, chi dopo, cadiamo tutti. E se pensate che la vera sconfitta non sia cadere, quanto più non rialzarsi, vi sbagliate di grosso: quelle sono le scelte più ovvie, e chi si rialza lo fa solo in attesa che un altro colpo venga sferrato, e cada di nuovo. La vera sconfitta la vivi quando hai tanta paura sia di cadere che di rialzarti: resti a terra, ti fingi morto, eviti ogni contatto, ogni rischio e sopravvivi. Non vivi, ma sopravvivi. Così la vita, così l’amore, quando hai sofferto tanto da aver paura di vivere e d’amare, sopravvivi.
Se desideri vedere un mondo migliore? Dai il tuo contributo, comincia a migliorare te stesso.
Troppo spesso soffriamo molto per il poco che ci manca, godendo poco del molto che abbiamo.
Troppe persone vivono in comunità per trovare qualcosa, per appartenere a un gruppo dinamico, per avere uno stile di vita prossimo ad un ideale. Se si entra in una comunità senza sapere che vi si entra per scoprire il mistero del perdono, se ne resta presto delusi.
Vivere è un po’ come dover affrontare continui viaggi in treno. La stazione rappresenta un punto di ritrovo comune; ci troviamo tutti quanti lì con l’unico scopo di andare da qualche parte. Nel corso della nostra esistenza, scegliamo se restare, andare o tornare; osserviamo treni che partono, treni che ci passano accanto, treni che si fermano per poi ripartire, senza dimenticare quei treni che arrivano dritti al capolinea, e ognuno di essi porta sempre a qualcosa.