Francesco Palmieri – Solidarietà
Come faccio a non amare, se sulla terra continuano a sbocciare fiori.
Come faccio a non amare, se sulla terra continuano a sbocciare fiori.
Si può salvare una persona che vuole essere salvata, ma con una natura così corrotta, così pervertita, che vede il precipizio come una salvezza, che cosa si può fare?
Sento i passi pesanti in un corridoio di un uomo, una donna, una famiglia, una comunità si domandano come mai possono aiutarlo. Come mai non c’e’un rimedio a questa sofferenza? Ci sara’pure qualcuno con lo sguardo a questo mondo di smarrimento di disperazione di paura che si farà avanti e sentirà d’istinto di aiutare un essere come lui che gli chiede aiuto. Tanti malati ne hanno bisogno con tutto il denaro possibile non si può comprare. Io stamattina mi sono alzata e ho detto a me stessa, dono il mio sangue che mi costa porto la vita a chi la sta perdendo. Un giorno racconterò che non non ho pensato solo al mio di futuro ma anche a quello di chi non conosco.
È un attimo, un respiro un alito di vento, come dargli un nome è un a sensazione che ti porti dentro, è la certezza di un domani migliore, la consapevolezza di aver dato il meglio.
Emergenza profughi: l’Italia con le ali del cuore li sorregge, la Padania con le ali degli avvoltoi li sommerge.
Chi pensa agli altri, sarà sempre al centro dei miei pensieri, insieme agli altri!
Se ognuno di noi incominciasse a fare qualcosa per chi ne ha bisogno, anche solo con un piccolo gesto dettato dal cuore, non soddisfacendo solo ed esclusivamente i propri bisogni, potremmo finalmente vivere in un mondo dove non sarà più l’egoismo a regnare, ma l’amore e la solidarietà.