Francesco Petrarca – Libri
I libri condussero alcuni alla saggezza, altri alla follia.
I libri condussero alcuni alla saggezza, altri alla follia.
L’amico fu colpito dal vedere ricorrere i tratti dimenticati di un passato apparentemente senza nubi, e come allora fu spaventato dall’abisso di solitudine e di tormento interiore che si apriva improvvisamente nella vita di Veraguth. Quello era senza dubbio il segreto a cui Johann aveva accennato di tanto in tanto e che egli aveva sospettato si nascondesse nell’animo dei grandi artisti. Da lì, dunque, quell’uomo traeva l’impulso misterioso e insaziabile a creare, a cogliere e dominare il mondo ogni volta in modo nuovo con i propri sensi. Da lì proveniva anche quella strana tristezza che spesso si impadronisce di chi osserva le grandi opere d’arte.
Ci sono due modi di leggere i libri: seguire lo svolgimento della storia dalla prima all’ultima pagina per arrivare a conoscere il finale, oppure soffermarsi ad aprire tutte quelle porticine che lo scrittore dissemina lungo il percorso.
In tutti questi anni, in tutta la mia vita, la lunga strada aspra e accidentata doveva condurmi a questo preciso istante. Io l’ho seguita alla cieca, inciampando qua e là, graffiata e stanca, senza sapere dove conducesse, senza mai rendermi conto che a ogni passo mi avvicinavo alla luce in fondo a quel tunnel così lungo e buio. E ora che l’ho raggiunta, ora che sono qui, voglio stringere questo momento tra le mani, aggrapparmici con la forza per riviverlo in eterno: l’attimo esatto in cui è iniziata la mia nuova vita. Tutto ciò che ho sempre desiderato è racchiuso in quest’unico momento, qui, adesso. Le risate, la gioia, la vastità dell’amore tra noi. Questa è l’alba della felicità. Tutto comincia adesso.
Non c’era modo di invertire il processo. Come si può chiedere a un mondo che è arrivato a considerare il cancro come malattia curabile, come si può chiedere a un mondo simile di accantonare la cura, di tornare all’età infelice dell’impossibilità? Non c’era più modo di invertire la rotta.
Ralph ammirò il suadente modo di parlare del fratello. Pensò che Merthin con le chiacchiere sarebbe riuscito a convincere gli uccelli a scendere dagli alberi.
Non serve a niente pubblicare libri, sarebbe meglio saperli scrivere.