Francesco Sanapo – Stati d’Animo
Voglio cantare, voglio ballare… e scrivere un libro che parla di come ho ballato mentre cantavo la mia canzone!
Voglio cantare, voglio ballare… e scrivere un libro che parla di come ho ballato mentre cantavo la mia canzone!
Sei il mio cuore, sei nel mio petto, e con piacere ti ho donato emozioni, vivendole senza esclusioni. Ci siamo nutriti del meglio che la vita ci ha donato. Sei il mio orgoglio, sei un dono, che Dio ha voluto per me. Sei il risultato di una vita vissuta intensamente, e chi ti ha reso ciò che sei è, e sarà, l’essenziale nella nostra vita.
Lacrime di coccodrillo andate via dal mio volto.
Voglio scrivere a me stesso iniziando a guardarmi con decisione e senza tremare, cercando di non sentirmi male o ferito e dirmi che sarò forte in tutto… Quando tutto va uno schifo e sembra sgretolarsi sotto i piedi, forte anche quando non lo sarò e quasi mi mancherà il fiato nella lotta per non crollare e lasciarmi schiacciare dal peso del dolore, ma imparerò… Si perché è l’unico modo per sopravvivere e andare avanti, perché non avrò altri che me stesso per combattere e vincere contro la cattiveria o la meschinità. Ho imparato cos’è l’amicizia e cosa vuol dire perderla senza poter fermare o riuscire a comprendere cosa sia accaduto e ingoiare amaramente l’abbandono mentre calde lacrime ti solcano il viso e dentro le domande ti sovrastano soffocandoti. Ho imparato a non piangere per amore o almeno a nasconderlo per lottare e non abbattermi e creare una sutura sulla cicatrice… Un’armatura o a credere di poterlo fare ma senza riuscirci almeno con me stesso e sentirmi morire ad ogni nuovo giorno con la consapevolezza di quell’amore perduto. Voglio sorridere… Sempre anche quando il dolore grida forte nel mio petto trascinandomi sul “terreno” della mia anima lacerata. Ho imparato ad essere obiettivo e a non giudicare in ogni circostanza, essendo il primo a sbagliare. Ho imparato a fare un “calcolo” delle azioni e cercare di non essere irragionevole o troppo impulsivo perché ad ogni azione c’è sempre una motivazione… e subito dopo ho imparato a fare sacrifici ad allontanarmi e a decidere di andarmene se la mia presenza porta sofferenza a chi voglio bene. Ho imparato tante cose, Ma ne devo ancora imparare troppe e forse avrò davvero bisogno di aggrapparmi con tenacia alla mia anima per non cadere nell’abisso della sofferenza e infine… La resa.
Ti rendi conto di voler bene a qualcuno, quando questi diventa un pensiero costante delle tue giornate.
“Da dove viene la noia?””Non viene. È lì. Nella mancanza di scopo e nella mancanza di senso e nell’incapacità di andare oltre. Siamo convinti che si infili a tradimento negli spazi vuoti, e che basti darsi da fare per mandarla via. Invece è il contrario, la noia è al centro dello spazio, e noi per non vederla la copriamo con schermi e paraventi mobili di attività concatenate.””E cosa dovremmo fare, invece?””Dovremmo sapere che la noia è lì. E che ci può spingere a fare le cose più insensate, o a cercare di capire il senso delle cose. Se uno si sottrae sistematicamente alla noia, per quanto corra non va da nessuna parte.””Perché?””Perché tutto nasce dalla noia. Le percezioni e le constatazioni ele elaborazioni, le idee di ogni tipo.”
A volte le cose più semplici possono diventare straordinarie se sono fatte assieme alle persone giuste.