Francesco Saudino – Sogno
Se solo potessi chiedere ai miei sogni d’abbracciare un po’ di realtà.
Se solo potessi chiedere ai miei sogni d’abbracciare un po’ di realtà.
I sogni giusti sono la massima espressione dell’internazionalismo, del desiderio di rendere globale, planetaria, quella giustizia sociale che è la sostanza di tutti i sogni.
Sono in quella fase dove stai li per li per svuotare l’armadio e fare il cambio di stagione, ma nn sei mai sicuro se certi vestiti devi buttarli o tenerli, ma la maggior parte delle volte semplicemente capisci che ormai ti stanno stretti, eppure non riesci mai a deciderti a rinnovare il guardaroba.
Sognare è la pigrezza della mente, il sognare porta via tempo prezioso, è vita non vissuta, vissuta nella menzogna, come bere di un bicchiere vuoto, sognare è chiedere elemosina dalla sorte, oppure anch’io sono una sognatrice.
Dovremmo imparare a sognare dalle falene, a credere di poter sfiorare la luna anche se si gravita attorno a un vecchio lampione di periferia.
Sospesa tra sogno e realtà, sorvolando gli abissi delle illusioni, mi aggrappo ad un raggio di luna e mi cibo di stelle. Un ricordo negli occhi, e subito appari a fianco del cuore, a bere con me poesia dal calice del senza tempo.
Il giorno, comincia con l’azzurro del cielo, prosegue col calore del sole, ed io, non ti ho ancora, termina con l’imbrunire, cadendo nella notte profonda, e, nella notte ti avrò per vederti svanire, con le prime luci dell’alba, bramo la notte che ci fa incontrare.