Michelangelo Da Pisa – Sogno
Mi capita spesso di sognare, poi mi addormento e nulla più.
Mi capita spesso di sognare, poi mi addormento e nulla più.
Quando la cultura si sposa all’umiltà è sempre un matrimonio d’amore, un po’ come quando l’ignoranza si sposa all’arroganza.
Io sogno… Sogno mani che si cercano trovandosi poi con incertezza, sogno sguardi interrotti da attimi interminabili col nodo in gola nell’attesa che uno dei due faccia il primo movimento. Sogno lenti baci dolci baci che durino a lungo anche nella mente. Baci accesi di pura passione, baci ardenti. Io sogno di essere guardato con occhi innamorati, con occhi ingannati da un qualcosa che forse non è… ma per lei è. Sogno di aver voglia di accarezzare ogni parte del tuo viso… di guardarlo e di non pensare più a nulla di ciò che ho attorno. Sogno di fare l’amore quando poi dal freddo ci si stringe rannicchiati uniti quasi indivisibili, o dal caldo sudati ma comunque abbracciati. Sogno che tu sogni me… a volte sono destinati a rimanere tali, ma il destino voglio cambiarlo. Ma nel frattempo sogna e sogna ciò che vuoi, l’importante che tu sia felice. Io? Io sogno…
Non insisto per educazione, non desisto per determinazione.
L’ironia è il superpotere dei moderni supereroi, sconfigge sempre il nemico che ha come unica arma l’inettitudine al confronto civile.
Il sogno, un desiderio segreto che l’anima preserva, puledro alato, aspetta la notte maga per levare il suo volo, quando la cenere fatata della luna incantata disegna la scia d’argento che dal cielo cala, via tracciata a dirigere il tuo cuore verso la meta destata.
A volte un sogno è il massimo che puoi pretendere dalla vita.