Giuseppe Donadei – Sogno
Scivoliamo sulle ali del tempo scandito del lento sbattere delle palpebre tra sogno, illusione e realtà.
Scivoliamo sulle ali del tempo scandito del lento sbattere delle palpebre tra sogno, illusione e realtà.
Riflessioni, banalità.Cosa rimane di un uomo quando non ha più sogni?Nulla di più e nulla di meno di un brancolante ammasso di carne.Inseguire il sogno è felicità, e la felicità è lo scopo, il senso di tutto quello che va oltre il semplice respirare.Bada bene, ho detto inseguirlo, perché l’uomo non si riscalda nella fiamma, ma vicino ad essa.Questa è la mia ricetta della felicità.Forse tu che leggi annuendo hai i miei stessi gusti. Forse.Però ricorda, prima di adottare questo o un altro consiglio: questa è la mia ricetta, mentre tu sei tu, è assomigli solo a te stesso.E adesso cerca di dormire, il risveglio ti attende.
Ascoltiamo le voci che ci arrivano dal mare. Siano esse trasportate dal vento o sussurrateci all’orecchio da una conchiglia: saranno sempre la chiave che aprirà la porta dei nostri sogni.
Apri gli occhi senza lasciar svanire i tuoi sogni. La vita è troppo breve per non essere vissuta e sognata.
Forse è sbagliato, forse invece no, forse lo “sbagliato” è solo un’etichetta moralistica che mette la società quando trova illecito un sogno, un modo di essere e di vivere. Un sogno per quanto sia sbagliato, per quanto possa essere contorto ha il diritto di sognare. Perché il vero “reato” lo si commette “non sognando”.
Sussurra al suo orecchio il mio nome.Dona ai suoi sogni il candore dei nostri sorrisi.Amore arriva stanotte.
Si salva sempre qualcosa, da un sogno andato in frantumi: la magia che l’ha creato, e che si risveglierà al dolce suono di nuove emozioni.