Francis Bacon (Francesco Bacone) – Libri
Alcuni libri vanno assaggiati, altri inghiottiti, pochi masticati e digeriti.
Alcuni libri vanno assaggiati, altri inghiottiti, pochi masticati e digeriti.
Questa è la mia vita, fissata con morsetti di acciaio al ventre di mia madre e poi proiettata nel nulla come la corda usata dagli indiani per tendere le trappole. Non faccio che tagliare e riannodare la corsa. Mi arrampico e scivolo giù. A mantenere la tensione è la tensione stessa, la spinta fra ciò che sono e ciò che posso diventare. È il tiro alla fune fra il mondo che eredito e quello che invento.Non faccio che tirare, che aggrapparmi disperatamente alla vita, non importa se la fune comincia a sfilacciarsi. Sono così avviluppata su me stessa, come una felce o un’ammonite, che quando mi dipano anche il reale e l’immaginario si dipanano insieme a me, così come insieme sono saldati: fibre della vita annodate una all’altra nel tempo.
Le parole ordinate diversamente danno luogo a un significato diverso; e i significati ordinati diversamente producono effetti diversi.
Le librerie sono piene di capolavori pallosissimi.
Ella May, per prima cosa vorrei dirti che mi dispiace per tutto quanto. Davvero. È quasi un mese che sono sobrio e mi hanno sospeso i medicinali. La mia mente adesso è lucida e quello che ho trovato al suo interno non mi piace, specialmente le cose che riguardano te. Nella seduta di ieri, il terapista mi ha fatto scrivere tutti i miei rimpianti e a quanto pare avevano tutti a che fare con te. È come se avessimo buttato ogni cosa addosso a te, per non doverla affrontare, e non sarebbe dovuto accadere. Più scrivevo e più realizzavo che non sei mai stata veramente bambina. E io sono stato un egoista a passare tutto quel tempo al bar. Sono stato un padre orribile che ha lasciato tutto sulle spalle di sua figlia, solo perché non voleva essere adulto.Quella notte non è stata colpa tua. Avevi diciassette anni, l’adulto ero io. Avrei dovuto esserci io a casa con lei, ma il Jack Daniel’s era molto più importante e più facile da gestire. Sapevo quanto stava male, più di quanto tu possa immaginare, e dentro di me sapevo che stavo sbagliando a lasciarti da sola quella notte. Adesso che ho fatto chiarezza, riesco a immaginare quanto dev’essere stata dura per te. Tutto il dolore che devi aver provato. Continua a tornarmi in mente la sofferenza che ho visto nei tuoi occhi l’ultima volta che ci siamo incontrati, e mi distrugge. Mi dispiace, Ella. Per aver rovinato la tua infanzia, per averti rubato la felicità e per aver incasinato la tua vita futura. Ti voglio bene Papà.
Ma io ti voglio reale, ti voglio vivo, ti voglio respiro. Ti voglio germoglio del domani e non chimera dispersa fra i passi dei deserti dell’anima.
Morire senza vedere il mare è una cosa molto triste, perché uno si immagina il mondo come un’immensa crosta impestata da verruche di calcare e granito, con alberi, cespugli e case a condimento. Sopra il mare invece non ci cresce niente, tutto va e torna come le barche. La vita nel mare è tutta sotto, nascosta a chi non sa vedere oltre il visibile.