Francis Scott Fitzgerald – Stati d’Animo
C’era in Gatsby qualcosa di splendido, una sensibilità acuita alle promesse della vita.
C’era in Gatsby qualcosa di splendido, una sensibilità acuita alle promesse della vita.
Il Superbo non accetta quello che realmente è, non è capace di amare. Si offende e non perdona, desidera stare sempre al centro dell’attenzione, si irrita se qualcuno lo rimprovera, deve sempre fare bella figura, in sé è tutto perfetto, negli altri è tutto sbagliato. Ha stima di se stesso ma non degli altri, parla di se stesso come un esempio da seguire, vuole dare consigli ad altri ma non accetta che gli siano dati a lui stesso, non chiederà ma scusa ne grazie, non potrà mai amare.
È greve il dover patire si tanta cruenta ignoranza di colui che ogni parola l’avvolge in gratuita bestemmia.
Pian piano il silenzio esterno della sera si tramuta nell’interiore calore del corpo.
Domani proverai a dimenticarti tutto… per sentirti diversa! Perché diversa è la tua vita. Diresti che è un po’ più in salita, ma ce l’hai fatta già altre volte che ti ripeti che sei forte… che dopo tutto in fondo anche questa passerà.
Ancora devo capire, ma chi potrebbe garantirmi l’esclusiva dei miei pensieri?
Ciò che mi rende davvero forte? Stare dalla parte dei più deboli.