François Rabelais – Frasi Sagge
Bevo per la sete che è da venire.
Bevo per la sete che è da venire.
Ogni essere vivente porta in sé una volontà di sperimentare, vivere, espandersi, affermarsi, dominare sugli altri. Tutti gli animali delimitano un proprio territorio e lottano per espanderlo e impedire agli estranei di entrarvi. Tutti i maschi cercano di accoppiarsi con tutte le femmine più belle e le femmine con i maschi più forti o più vistosi. Tutti inoltre lottano per affermare e vedere riconosciuta la propria superiorità, il proprio rango. Nietzsche, che per primo ha capito questa tendenza universale, l’ha chiamata “volontà di potenza”.Ciò che invece continua a contare, e sempre di più, è la volontà di potenza in se stessa, purché intesa nel suo senso più ampio, come energia vitale, volontà di creare, di realizzare, di superare gli altri. E questo in tutti i campi, nella scienza, nella musica, nel cinema, negli affari, nella politica. Dovunque il fattore decisivo resta questo slancio interiore che si presenta come irrequietezza, ambizione, curiosità, coraggio di sperimentare il nuovo, tenacia, voglia di riuscire. Lo si vede già nei bambini, negli adolescenti destinati al successo. Qualche volta si presenta come capacità specifica, come nei geni matematici o musicali precoci, ma spesso assume solo l’aspetto di una inquietudine evasiva, conturbante. Lo si vede negli uomini e nelle donne che riusciranno, che hanno tutti, indistintamente, una grande fede in se stessi, una caparbia volontà di realizzare la propria meta da cui nessuno riesce a distoglierli. Per cui cadono e si rialzano. E gli altri percepiscono la loro superiorità. Spesso li invidiano, li temono, cercano di fermarli, ma inutilmente.
Per molto tempo crediamo di conoscere la natura dei nostri desideri, delle nostre inclinazioni e dei nostri stati d’animo. Ma poi arriva un attimo in cui un’esplosione assordante ci avverte che viviamo in luoghi diversi da quelli in cui vorremmo vivere, che non ci occupiamo delle cose per cui abbiamo attitudine, che cerchiamo i favori o suscitiamo la collera di persone con cui non abbiamo nulla in comune, mentre ci manteniamo distanti, sordi e indifferenti nei confronti delle persone di cui proviamo nostalgia e a cui siamo legati da un vincolo profondo. Chi non presta ascolto a un tale avvertimento rischia di vivere una vita goffa e dimezzata, senza mai essere veramente se stesso. Non è un sogno, e neanche un “sogno a occhi aperti”: è uno strano, rapinoso stato d’animo quello che ci rivela quali siano i nostri compiti, i nostri obblighi e il nostro destino, e che cosa, nella nostra vita, appartenga esclusivamente a noi; questi istanti ci mostrano ciò che vi è di personale nella nostra esistenza, quello che entro i limiti angusti della condizione umana costituisce l’essenza specifica dell’individualità. In tali momenti non mi sono mai attardato a riflettere, ho sempre obbedito al segnale senza la minima esitazione, con la placidità di un sonnambulo.
Se non è in grado di ucciderti, ti renderà più forte.
Non fu mai savio partito far disperare gli uomini, perchè chi non spera il bene non teme il male.
La natura ha creato gli uomini in modo che possono desiderare ogni cosa e non possono conseguire ogni cosa: talchè essendo sempre maggiore il desiderio che la potenza dello acquistare, ne risulta la magra contentezza di quello che si possiede, e la poca soddisfazione d’esso.
Principi non buoni temono sempre che altri non operi, contro a loro, quello che par loro meritare.
Dove c’è una grande volontà non possono esserci grandi difficoltà.
Ciò che è ben cominciato è fatto a metà.
Solo l’uomo colto è libero.
Noi non posiamo i nostri piedi su un terreno saldo, ma nemmeno sulla sabbia. Noi siamo sabbia.
Eppure, dentro di noi, esiste qualcosa che il tarlo del tempo non riesce a distruggere, perché non appartiene a questo mondo.
Il tempo non passa… e non fa tic tac. Siamo noi a passare, sono i nostri orologi a ticchettare.
Non è malvagio eguale a quel che si compiace del far male.
Commetti un crimine, e la terra è fatta di vetro.
Per quanto viaggiamo in tutto il mondo per trovare ciò che è bello, dobbiamo portarlo con noi oppure non lo troveremo.
I nostri tempi sono tristi e pieni di calamità, ma in fondo tutti i tempi sono essenzialmente gli stessi: finché c’è vita, c’è pericolo.