Marco Giannetti – Frasi sulla Natura
Leuca bianca di sole, scoglio arricciato e brullo, l’onda lambisce l’anima mia trafitta, ardente sole bruci la mia carne… quanto vorrei volare tra le tue nubi, là dove il vento mi saprà cullare.
Leuca bianca di sole, scoglio arricciato e brullo, l’onda lambisce l’anima mia trafitta, ardente sole bruci la mia carne… quanto vorrei volare tra le tue nubi, là dove il vento mi saprà cullare.
Prati fioriti accarezzati da venti tranquilli, un Sole caldo fende Vetri di fragile Mistero, per scaldare un cuore, ormai, intorpidito. Lontano spari senza tregua, inneggiano luminosi alla Violenza. Senza Pudore guardiamo, come in un film inverosimile, scene orripilanti, senza battere ciglio e, con la stessa Indefferenza, proferiamo parole echeggiate da altri, in nome di un qualunquismo dissacrante, che evidenzia – celandolo – il Vuoto, il Nulla. Il Coraggio è costretto a un percorso tortuoso e spesso si smarrisce a causa dell’Ignavia con cui seguiamo la bandiera del momento, per l’apatico distacco con cui fruiamo immagini senza eguali.
Serpentino torrente addormentato, sussurrano i tuoi pioppi sulla riva e tra le onde tue innocenti esplode il raggio dell’ultimo mio sole.
Impariamo a rispettare e proteggere la natura, se la proteggiamo essa ci proteggerà!
Troppo piena di vita per uccidersi,troppo bella per morire, troppo fragile per continuare a vivere…
Natura crudele dai vita per riprendertela,dai morte per sopravvivere,dai dolore per non soffrire,dai pace per stroncarla.
Il parto di madre naturaNaufragati tra foschie e tempeste notturne,cullati dal caldo grembo terreno di silenzi eterni.Sussurati dal vento in peccati taciuti.Affilando l’anima sulla roccia nuda,bevendo fiumi di puro odiosiamo cresciuti efissando il vuoto con occhi ciechirinneghiamo la nostra prima madresenza ritegnoora più che mai.
Quando immobile sulla riva dell’oceano ti sovrasta l’impeto dell’uragano e il fragore delle onde frantuma il più sciocco barlume di lucidità…Quando immerso nella pace sovrana della foresta i tuoi sensi si acquietano e come corpo morto ti fondi nel verde e nel blu…Quando marciando nell’alba invernale la gelida neve ricorda fantasie di bambino e calde fragranze di un natalizio convivio…In quei fulgidi istanti, fermati a pensare.E inchinati, uomo, alla magnificenza della Natura.
La natura ci ha dato una cosa meravigliosa: la Terra.L’abbiamo però violentata, ne abbiamo abusato ed ora pian piano si sta vendicando. Ecco che le stagioni svaniscono, la pioggia diventa temporale, le maree diventano tsunami, i temporali tempeste.
Il sole bacia, se ci proponiamo.
Nel silenzio del mattino, osservo il sole che sorge… i suoi raggi invisibili danno luce poco a poco, mentre l’aria fredda punge il mio viso… nel cielo volano gli uccelli, librandosi liberi nell’infinito come a salutare il nuovo giorno. Se chiudo gli occhi sento la vita che nasce, sento la terra che vibra, sento tutta l’energia della natura che esplode… È la forza della vita, che ci ricorda di quanto sia bello quello che ci circonda… Attingiamo a Lei in ogni momento, nutrendoci avidamente.
L’origine dei nostri atti sta nella propensione inconscia a ritenerci il centro, la ragione e l’esito del tempo. I nostri riflessi e il nostro orgoglio trasformano in pianeta la briciola di carne e di coscienza che noi siamo.
Non è l’idrogeno l’elemento più abbondante di tutto l’universo.
Non piantare piante diverse nello stesso vaso, potrebbero avere diverse esigenze.
Gli alberi e le erbe e ogni cosa che cresce o che vive in questa terra non hanno padrone.
Non alla coscienza del dopo va affidata l’Occasione.
Le stelle sono gli occhi del cielo, da cui piovono, a poco a poco, i pezzi dei sogni che portiamo nel cuore.