Marta Emme – Frasi sulla Natura
La civetta emette il suo richiamo nella notte per molte volte e molte e la natura spartana ha in essa chi proclama che d’indole non è puritana.
La civetta emette il suo richiamo nella notte per molte volte e molte e la natura spartana ha in essa chi proclama che d’indole non è puritana.
Goccia nell’oceano, granello di sabbia nel deserto o formichina nella foresta. Siamo parte di tutto e tutto è parte di noi.
Un fiore solo a guardarlo è bellissimo, una volta raccolto, non sarà più come prima perché perde la bellezza ed il valore, alla fine non vale niente, appassirà solamente… Come il fiore, cosi è una persona bella e affascinante. Non c’è più valore, non ha più niente di importante.
Si può radere l’erba lungo la marina e stendere i nastri di macadam delle autostrade; si può squadrare l’azzurro per mezzo del cemento armato dei grattacieli, ma la poesia dell’infinito e la musica del mare rimangono.
Non saprei bene come descrivermi. Ma posso dirvi che ho sempre sentito una forte empatia con l’autunno. Foglie dai colori sgargianti, giornate brevi ma intense, il vento frescolino sulla pelle e quell’atmosfera un po’ malinconica che avvolge tutto. Per non parlare del rumore delle foglie calpestate e dei bellissimi tramonti che danno ancora un po’ di vita alla natura che pian piano va morendo. Oh sì, l’autunno è meraviglioso. Non so se avete capito qualcosa di me da quanto detto sopra, ma nel caso non preoccupatevi, non c’ho mai capito niente nemmeno io.
In ogni singolo, fiume, albero, montagna, mare, in ogni filo d’erba, in ogni suo fiore e in ogni sua pietra, questo mondo trasuda di vita. Nei suoi animali, nei suoi insetti e negli organismi più minuscoli che esistono c’è impetuosa la forza della vita. E tra tutte le sue creature c’è l’Uomo, che tra tutti è l’unico che con il suo intelletto potrebbe decantarne l’anima e invece ne decreta la morte.
“Non si vive di luce riflessa”, dicono. Però io preferisco la luna al sole.
Che ci sia o no qualcuno ad ammirarli, i fiori sbocciano. E lo stesso vale pure per la poesia.
fu pieno di ghirlande:.
Io non attribuisco alla natura né bellezza né bruttezza, né ordine né confusione, giacché le cose non si possono dire belle o brutte, ordinate o confuse, se non relativamente alla nostra immaginazione.
L’uomo e la terra devono appartenersi per coesistere. In pochi sanno che nessuno appartiene mai realmente a questo pianeta.
Un nugolo di farfalle colora un mantello di fiori per dipingere il giorno.
Cosa c’è di più bello che stare in mezzo alla natura selvaggia sotto un cielo stellato e sentirsi parte di un mondo meraviglioso?
Esistono uomini che racchiudono nel proprio cuore dei semi che germogliano appena una carezza, uno sguardo, una goccia di pioggia sfiora le pagine dei loro pensieri. Essi camminano sospesi a mezz’aria perché hanno occhi che guardano oltre la fitta montagna delle apparenze. Se li incontri li riconosci dai loro sorrisi schivi, dalle mani che frugano nelle tasche in cerca di parole giuste, mai dette troppo in fretta ma sempre molto ponderate. Quegli uomini sono alberi con le radici spesse che quando il vento spira forte sanno aggrapparsi ai propri sogni. Sono coloro che quando il cuore brucia per aver amato tanto, sono certi di aver donato un buon esempio da imitare. E se un giorno li incontrerai nel sentiero dell’esistenza, tu non chiamarli con nessun nome, sorridi solo nel tuo tacere, perché è l’unico linguaggio con cui i poeti sanno parlare.
Sole…tu che scaldi,tu che nutri,tu che illumini,tu che colori i nostri volti rivolti ai tuoi raggi,tu che consenti al grano di crescere, tu che fai dell’estate la stagione più bella e che riesci ad abbellire anche quella più brutta con i tuoi raggi, intiepiditi dal gelo dell’inverno!Sole…tu che regni sovrano di giorno e che sei madre di tutte le stelle che brillano di notte!Sole, tu che ci dai la vita,per favore non spegnerti mai.
Oh Natura, e tu, anima umana! Come le vostre analogie si distendono oltre quanto è visibile! Non il più piccolo atomo si muove o vive nella materia, che non abbia il suo sottile riscontro nello spirito.
L’acquazzone incessante, cominciato all’alba, aveva infierito sui gigli riducendoli a nudi steli e sparso foglie sull’asfalto e sui marciapiedi. Rivoli d’acqua correvano per le strade; nei campi da gioco e nei prati si allargavano grandi pozze. Andai a dormire con il sottofondo della pioggia che scrosciava sulle lastre di ardesia del tetto e, mentre la notte sfumava nella nebbia dell’aurora del sabato, feci un sogno orribile.