Fulvio Fiori – Libri
Gli uomini leggono i libri, gli scrittori leggono gli uomini.
Gli uomini leggono i libri, gli scrittori leggono gli uomini.
Non esistono libri morali o immorali. Ci sono solo libri scritti bene o libri scritti male. Questo è tutto.
I libri sono come le persone; non puoi dire che non siano il tuo genere finché non leggi fino all’ultima pagina.
“Il re è morto.” Quando glielo dissero non avevano idea, non potevano averla, che Jeoffrey non era solo il suo sovrano. Era anche suo figlio.
Ma lui a quel tempo il futuro lo vedeva diviso in due, perché pensava che la storia fosse divisa in due, idiota, non sapeva che la storia la facciamo noi, ce la costruiamo con le nostre mani, è una nostra invenzione, e ne potremmo fare un’altra, se solo volessimo, se solo non ci lasciassimo convincere dalla storia che lei è o così o cosà, se solo avessimo la forza di dirle, signora storia, lei non è niente, non faccia tanto l’arrogante, lei è solo una mia ipotesi, e se non le spiace ora la invento come preferisco. Ma per dire questo bisogna essere vecchi, e inutili, quasi cadaveri come sono io, quando hai capito che lei era un’illusione, un fantasma, ormai non puoi più farla, è già stata fatta. La storia è come l’amore, è una musica, e tu sei il musicista, e mentre la suoni sei di un’abilità enorme, un interprete che soffia a pieni polmoni nella sua trombetta o sfrega con rapimento il suo archetto sulle corde… magnifico, un’esecuzione perfetta, applausi. Ma non conosci lo spartito. Questo lo capisci dopo, molto più tardi, ma ormai la musica è svanita…
Jaime si costrinse a sorridere, lo stesso sorriso di quando al mondo non esisteva niente che potesse spaventarlo.
Che fine ha fatto Prodi, con l’occhiale montatura Telefunken e il viso a forma di Tetrapak?