Gabriel García Márquez – Libri
L’ispirazione non da preavvisi.
L’ispirazione non da preavvisi.
– Non puoi saperlo. Non puoi sapere quanto tempo rimane. Non possiamo calcolarlo in mesi, giorni o ore.- Non preoccuparti, Mel. I miracoli non finiscono così. Non ti perderò mai. Non lo permetterò.
Le parole più belle non sono quelle pronunciate con le labbra, ma sono quelle silenziose sussurrate con gli occhi.
Non leggete il tempo, leggete l’eternità.
Compito dello scrittore è imprigionare nel perimetro di una pagina emozioni che poi si liberano durante la lettura.
Così, senza saperlo, ereditiamo l’incapacità verso la tragedia, e la predestinazione alla forma minore del dramma: perché nelle nostre case non si accetta la realtà del male, e questo rinvia all’infinito qualsiasi sviluppo tragico innescando l’onda lunga di un dramma misurato e permanente – la palude in cui siamo cresciuti. È un habitat assurdo, fatto di dolore represso e quotidiane censure. Ma noi non possiamo accorgerci di quanto sia assurdo perché come rettili di palude conosciamo solo quel mondo, e la palude è per noi la normalità. Per questo siamo in grado di metabolizzare incredibili dosi di infelicità scambiandole per il doveroso corso delle cose: non ci sfiora il sospetto che nascondano ferite da curare, e fratture da ricomporre. Allo stesso modo ignoriamo cosa sia lo scandalo, perché ogni eventuale devianza tradita da chi ci sta attorno la accettiamo d’istinto come un’integrazione solo inattesa al protocollo della normalità.
Step sente un brivido caldo per tutto il corpo, trema leggermente. Poi scende dalla moto e si mette a passeggiare. Qualcosa di un negozio gli piace. Entra a comprarla. Quando esce, si sente morire. Una Thema passa veloce davanti a lui. Ma non così veloce perché i loro sguardi non possano incontrarsi. In quell’attimo si parlano di tutto, soffrono di molto, questa volta di nuovo insieme. Babi è lì, dietro quel vetro elettrico. Si inseguono ancora un po’ con i loro vecchi ricordi, con una nuova tristezza. Perché? Dove sono finiti tutti quei pomeriggi, quelle notti clandestine quando i suoi erano fuori. E ora vicino a lei c’è quello. Chi c***o è? Che c’entra nella sua vita? Nella nostra vita? Perché? Si siede sulla moto. L’avrebbe aspettato. Poi gli viene in mente tutto quello che gli ha sempre detto Babi.