Gabriel García Márquez – Politica
L’ebbrezza del potere cominciò a decomporsi in raffiche di disagio.
L’ebbrezza del potere cominciò a decomporsi in raffiche di disagio.
I politici continuano ad aprire tavoli, dovrebbero incontrarsi all’Ikea.
In Egitto il giorno stesso del gravissimo incidente ferroviario con 50 morti si sono dimessi il ministro dei trasporti ed il capo delle ferrovie.In Inghilterra stanno parlando di portare a plain english parole italiane di uso comune come caffè, caffè forte, cappuccino.Da noi i ministri non si dimetterebbero neppure a funerale (il loro) avvenuto, i capi di qualcosa prima di dimettersi passano anni a cercare un capro espiatorio per i loro errori. Per quanto riguarda l’italiano lo stiamo già sostituendo da tempo con successo con l’inglese, col risultato che qualcuno maschera il suo semianalfabetismo in italiano parlando un ridicolo inglese, intanto lo stato introduce l’obbligo dell’inno di Mameli (senza raccontarne la vera storia) in un momento in cui i rapporti fra cittadini stato non sono certo dei migliori.Decisamente abbiamo una classe dirigente molto capace di sentire come gira il vento nel paese, ma forse è quello che ci meritiamo.
Sentiamo dire “proteggiamo il made in italy, combattiamo i falsi”. Allora dobbiamo tutelare Grillo, lui è l’originale mentre i politici non solo sono incapaci a governare ma sono incapaci anche a copiarlo e sono quindi da combattere.
Sono stati effettuati degli esperimenti su dei soggetti di varie fasce d’età, mostrando loro delle registrazioni tratte da dei programmi televisivi. Quelli che hanno reagito con un’aggressività incontrollata, attacchi di ansia e senso di soffocamento hanno guardato delle trasmissioni che presentavano come ospite la deputata Michaela Biancofiore.
Chi salvo fra Dini, D’Alema, Prodi, Veltroni e Bertinotti? Li butto tutti dalla torre e poi chiedo il Nobel per la pace.
Se non pensiamo da soli ad un opportuno “cambiar di panni”, prima o poi qualcuno molto forte ci metterà sulle spalle una croce molto pesante da portare, lasciandoci addosso gli stessi panni, come una divisa.