Gabriele Ceci – Comportamento
Cerchi di toccarmi ma mi sposto, perché se mi raggiungi è più difficile staccarmi, ho paura di distruggerti e di dover cambiare per saziarti, non sarei io, non sarei più il lui!
Cerchi di toccarmi ma mi sposto, perché se mi raggiungi è più difficile staccarmi, ho paura di distruggerti e di dover cambiare per saziarti, non sarei io, non sarei più il lui!
Ci sono persone che non sanno apprezzare le persone belle perché non sono abituate, non le hanno mai viste. E le disprezzano, le offendono, e cercano di sminuire il loro valore.
Indifferenza è lasciare che la vita opprima il suo entusiasmo; che la gente muoia a pochi passi da te, mentre tu scavi fiaccamente nelle tue banali inquietudini. Indifferenza è passività, disamore per la vita; è la muraglia su cui vanno a schiantarsi passioni ed emozioni.
Il solitario non è un uomo solo, non è stato privato dell’umana presenza, ha scelto liberamente di donare la propria assenza al resto del mondo per far compagnia a se stesso.
L’inatteso mette alla prova il mio buonsenso, mentre l’abitudine rimane in balia del nulla.
Ti sentirò arrivare anche ad occhi chiusi, riconoscerò la tua voce si la tua voce. Sarà come vivere in un sogno, ma ti prego se sogno, non svegliarmi e se sono sveglia, non farmi più addormentare.
Peggio di chi si lamenta è colui che si lamenta di coloro che si lamentano. E poi ci sono io, il peggiore di tutti, che mi lamento di chi si lamenta di coloro che si lamentano.