Gabriele Ceci – Stati d’Animo
Spettri del passato si ripresentano sui nostri cammini, e c’invecchiano fra le sorti di un tempo immutabile, vietandoci una qualsiasi forma di progressione.
Spettri del passato si ripresentano sui nostri cammini, e c’invecchiano fra le sorti di un tempo immutabile, vietandoci una qualsiasi forma di progressione.
Insicura, dolce, incazzosa, impaurita, orgogliosa, ingenua, aggressiva, limpida, sincera, pessimista, lunatica, permalosa. Con tutti gli aggettivi che possiedo, meriterò anche io un po’ di consiederazione! O no?
E solo mentre fissavo il vuoto, il tempo mi insegnò che il vuoto non esiste.
Ci sono momenti in cui la nebbia della tristezza oscura il nostro cammino,e noi non possiamo fare altro che riflettere e rallentare il passo per poi riprenderci.
La mattina, al risveglio, chi ha dormito bene non può che essere fiducioso e di ottimo umore. Almeno per i primi cinque minuti.
Perché la gente ha pudore, quasi timore della cosa più naturale al mondo, essere se stessa? Come se io avessi vergogna di respirare, di camminare, di vedere. Si vive con tutti quegli abbracci mancati, quegli sguardi deviati, quelle parole abortite in gola, quei vaffanculo smorzati tra i denti. Se imparassimo a svestirci dell’opinione altrui indossando il cuore, vivremmo la nostra vera vita, non quella che per inerzia abbiamo creduto di vivere finora.
Avrei voluto dire le parole giuste, quelle che nonostante tutto aggiustano le cose, quelle che nel silenzio fanno rumore, quelle che nell’attesa bruciano di pioggia che cade e leva via tutti i dolori. Avrei voluto parlare semplicemente, come una bambina, con tenere parole fatte di arcobaleni colorati, di caramelle sbucciate e forse avresti capito cosa dicevano le mie lacrime, i miei sbagli, i miei silenzi… forse avresti capito che nonostante le mie piccole mani sporche di cioccolato, il mio sorriso e la mia anima erano lì solo per te.