Gabriele Martufi – Medicina e salute
Conosco un medico che i pazienti li cura.
Conosco un medico che i pazienti li cura.
Utilizza il malanno per trovare il benessere.
La solitudine va meditata in silenzio.
Il tempo serve per capire, ma è fatto in modo che sia sempre troppo tardi, a meno che l’ignoranza non sia parte integrante di chi agisce. Mettiamo caso che poco prima del disastroso crollo, un servo di Dio, e quindi Dio in persona ( “non si muove foglia che Dio non voglia” ), abbia trasferito con il solito congegno la merda degli angeli in un corpo che l’oscenità dell’Onnipotente non doveva neanche sognarsi di poter avere. Lo spirito così estirpato ha sovraccaricato di nuovo l’energia universale, e quindi la saldezza della materia e degli atomi. La prima azione sarebbe messa in atto dalla volontà, dall’astinenza e dalle pulsioni, dalla libido di penetrazione, la seconda da una dura e inoppugnabile legge matematica e fisica. Solo chi ha innescato prima con la volontà le conseguenze, che sono prive della volontà di fare del male, è realmente responsabile dei morti che ha provocato.
Gli alberi ascoltano in silenzio il mondo che piange.
La medicina fa ogni giorno passi da gigante. Eppure, contro la povertà d’animo, non riuscirà mai a trovare alcuna cura.
L’importante è capire fino in fondo che se ci sono persone che hanno bisogno di essere curate questo vada fatto.