Gabriele Martufi – Morte
La morte. La più temuta delle pene, la più sicura delle mete.
La morte. La più temuta delle pene, la più sicura delle mete.
Alla morte pensaci, per non temerla mai.
La morte è solo un’apparente uscita dalla vita. Si può considerare non più in vita. Colui che continuerà a vivere nei ricordi e nel cuore di coloro che lo hanno amato?
I morti parlano, i morti ascoltano, i morti esistono e nel ricordo… essi rivivono fra i tristi battiti del cuore!
Commemorazione ai morti? Ma stiamo scherzando? Non ci penso neanche, figurati se stanno peggio di noi vivi, sono loro dall’aldilà, che dovrebbero commemorarci, cavolo.
Morire? Che mi importa: quello che dovevo fare l’ho fatto e nonostante tutto.
Sento un amaro in bocca, quanto un veleno.