Roberto Giusti – Morte
E ancora, danzava con la morte e non si rendeva conto che era la vita nel cerchio di fuoco, fuori dal perimetro della folle ragione.
E ancora, danzava con la morte e non si rendeva conto che era la vita nel cerchio di fuoco, fuori dal perimetro della folle ragione.
“Sei davvero tu” mormorò. “Sei tu, Morgana… sei tornata da me… e sei così giovane e bella… vedrò semore la Dea con il tuo viso… Morgana, non mi lascerai più, vero?” “Non ti lascerò mai più, fratello mio, bambino mio, mio amore”, mormorai, e gli baciai gli occhi. E morì, mentre le nebbie si innalzavano e il sole splendeva sulle rive di Avalon.
La morte è riservata ai vigliacchi, il sonno eterno ai sognatori.
Vivere è facoltativo, morire obbligatorio.
La piaga che non rimargina tormenta fin dentro la tomba.
Un uomo può morire solo una volta: a Dio noi dobbiamo solo una morte.
Il dolore è l’unica esistenza per un cuore che già vive nella tomba.