Gabriele Martufi – Stati d’Animo
La solitudine va meditata in silenzio.
La solitudine va meditata in silenzio.
Il mio cuore è una cassaforte dove senza la combinazione giusta di sentimenti non si riesce ad entrare e si può solo sfiorarne l’essenza.
Mi nutro di primavere solo mie. I miei colori. I miei climi. Si portano dietro cime innevate ed il freddo degli animi. Dipingono giornate di pioggia sulle pareti della stanza cadere a goccia di lacrima come vernice fresca e creare solchi che scavano l’intonaco delle guance seguire lo zigomo in una curva perfetta generare iperbole tra gli assi della tristezza cadermi adiacente al cuore tangente alle intime devastazioni. Odorerei la seta d’una rosa finta con lo stesso abbandono di una vera se la morte dei petali di quelle secche non m’emanassero ancora essenze vive.
Soltanto il mare gli brontolava la solita storia lì sotto, in mezzo ai fariglioni, perché il mare non ha paese nemmen lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole, anzi ad Aci Trezza ha un modo tutto suo di brontolare, e si riconosce subito al gorgogliare che fa tra quegli scogli nei quali si rompe, e par la voce di un amico.
Lasciarsi trasportare e coccolare dal rumore del mare, dalle sue onde.Un mare calmo, tranquillo e di un colore di un azzurro così intensoda voler perdercisi dentro…
Non eseguo gli ordini di nessuno io! Non appartengo a nessuno io! Si può dire e pensare cosa si vuole di me ma conterà sempre e soltanto ciò che penso io! Puoi umiliare, calpestare e insultare chiunque ma alla fine non saranno le parole che dici a contare ma i fatti e le azioni a dimostrare chi sei tu e chi sono io! Nella vita impara che la prima legge da rispettare è quella del rispetto e la prima regola da imparare è quella del “me ne fotto”!
Maledetta l’ambizione che m’ha bruciato il futuro, maledette le parole e le rincorse folli, maledetta la paura e l’incoscienza. M’hanno detto che non è tardi, che il tempo non torna indietro ma la vita prima o poi s’aggiusta. Intanto io rincorro l’ombra del coraggio che m’è sfuggito, aspetto la risposta giusta, aspetto lo specchio che rifletta la giusta immagine di me stesso.
Il mio cuore è una cassaforte dove senza la combinazione giusta di sentimenti non si riesce ad entrare e si può solo sfiorarne l’essenza.
Mi nutro di primavere solo mie. I miei colori. I miei climi. Si portano dietro cime innevate ed il freddo degli animi. Dipingono giornate di pioggia sulle pareti della stanza cadere a goccia di lacrima come vernice fresca e creare solchi che scavano l’intonaco delle guance seguire lo zigomo in una curva perfetta generare iperbole tra gli assi della tristezza cadermi adiacente al cuore tangente alle intime devastazioni. Odorerei la seta d’una rosa finta con lo stesso abbandono di una vera se la morte dei petali di quelle secche non m’emanassero ancora essenze vive.
Soltanto il mare gli brontolava la solita storia lì sotto, in mezzo ai fariglioni, perché il mare non ha paese nemmen lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole, anzi ad Aci Trezza ha un modo tutto suo di brontolare, e si riconosce subito al gorgogliare che fa tra quegli scogli nei quali si rompe, e par la voce di un amico.
Lasciarsi trasportare e coccolare dal rumore del mare, dalle sue onde.Un mare calmo, tranquillo e di un colore di un azzurro così intensoda voler perdercisi dentro…
Non eseguo gli ordini di nessuno io! Non appartengo a nessuno io! Si può dire e pensare cosa si vuole di me ma conterà sempre e soltanto ciò che penso io! Puoi umiliare, calpestare e insultare chiunque ma alla fine non saranno le parole che dici a contare ma i fatti e le azioni a dimostrare chi sei tu e chi sono io! Nella vita impara che la prima legge da rispettare è quella del rispetto e la prima regola da imparare è quella del “me ne fotto”!
Maledetta l’ambizione che m’ha bruciato il futuro, maledette le parole e le rincorse folli, maledetta la paura e l’incoscienza. M’hanno detto che non è tardi, che il tempo non torna indietro ma la vita prima o poi s’aggiusta. Intanto io rincorro l’ombra del coraggio che m’è sfuggito, aspetto la risposta giusta, aspetto lo specchio che rifletta la giusta immagine di me stesso.
Il mio cuore è una cassaforte dove senza la combinazione giusta di sentimenti non si riesce ad entrare e si può solo sfiorarne l’essenza.
Mi nutro di primavere solo mie. I miei colori. I miei climi. Si portano dietro cime innevate ed il freddo degli animi. Dipingono giornate di pioggia sulle pareti della stanza cadere a goccia di lacrima come vernice fresca e creare solchi che scavano l’intonaco delle guance seguire lo zigomo in una curva perfetta generare iperbole tra gli assi della tristezza cadermi adiacente al cuore tangente alle intime devastazioni. Odorerei la seta d’una rosa finta con lo stesso abbandono di una vera se la morte dei petali di quelle secche non m’emanassero ancora essenze vive.
Soltanto il mare gli brontolava la solita storia lì sotto, in mezzo ai fariglioni, perché il mare non ha paese nemmen lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole, anzi ad Aci Trezza ha un modo tutto suo di brontolare, e si riconosce subito al gorgogliare che fa tra quegli scogli nei quali si rompe, e par la voce di un amico.
Lasciarsi trasportare e coccolare dal rumore del mare, dalle sue onde.Un mare calmo, tranquillo e di un colore di un azzurro così intensoda voler perdercisi dentro…
Non eseguo gli ordini di nessuno io! Non appartengo a nessuno io! Si può dire e pensare cosa si vuole di me ma conterà sempre e soltanto ciò che penso io! Puoi umiliare, calpestare e insultare chiunque ma alla fine non saranno le parole che dici a contare ma i fatti e le azioni a dimostrare chi sei tu e chi sono io! Nella vita impara che la prima legge da rispettare è quella del rispetto e la prima regola da imparare è quella del “me ne fotto”!
Maledetta l’ambizione che m’ha bruciato il futuro, maledette le parole e le rincorse folli, maledetta la paura e l’incoscienza. M’hanno detto che non è tardi, che il tempo non torna indietro ma la vita prima o poi s’aggiusta. Intanto io rincorro l’ombra del coraggio che m’è sfuggito, aspetto la risposta giusta, aspetto lo specchio che rifletta la giusta immagine di me stesso.