Gabriele Salvatores – Cinema
Non bisogna mai tornare nei posti dove si è stati bene. Confesso, mi fa paura perché, a differenza che nel cinema, nella vita non esiste il replay.
Non bisogna mai tornare nei posti dove si è stati bene. Confesso, mi fa paura perché, a differenza che nel cinema, nella vita non esiste il replay.
Ho visto con i miei film quanti pregiudizi abbia il pubblico nei confronti della nostra cinematografia. La gente prima di andare a vedere un film italiano aspetta che qualcuno gliene parli.
Il cinema è un alto artificio che mira a costruire realtà alternative alla vita vera, che gli provvede solo il materiale grezzo.
Sono nato in un momento sbagliato per la Spagna, ma in un ottimo momento per il cinema.
Il cinema è l’unica forma d’arte che – proprio perché operante all’interno del concetto e dimensione di tempo – è in grado di riprodurre l’effettiva consistenza del tempo – l’essenza della realtà – fissandolo e conservandolo per sempre.
Senza questi elementi, fame, morte, malattia e miseria noi non potremmo far ridere in Italia.
La prima volta che ho visto il film di Sabina (Viva Zapatero) ero a New York e sono uscito dal cinema entusiasta. Mi sentivo meno solo, perché avevo scoperto che dall’altra parte del mondo c’era qualcun altro che usava l’umorismo per denunciare i problemi.