Siamo il paese dei mille campanili, di due città che si candidano contemporaneamente alle olimpiadi, dell’individualismo spinto, del mors tua vita mea. Difficile far capire che se si sfruttano le sinergie uno più uno non fa due ma può avere un pay off maggiore.
La vecchia campana grida la sua disperazione.
È facile innamorarsi di qualcuno per la prima volta, ma prova a innamorarti una seconda volta. Forse l’amore inizia proprio lì, quando nonostante sai cos’è il dolore, rischi ancora.
Siamo perennemente attratti da ciò che ci fa male, fisicamente e mentalmente. Ma il problema è che ne siamo perfettamente coscienti.
Non so se amare o farmi un panino, l’idea è quella di sentirmi qualcosa nello stomaco.
Nord, centro, sud. L’italia vera siamo noi con i nostri vizi e problematiche, siamo l’italia che cammina ogni giorno con certezza per un futuro migliore. Evviva l’italia.
È bello starsene soli di notte al mare, sentir le onde che s’infrangono sulla sabbia umida. Acqua gelida. Il profumo inebria i tuoi sensi. Ti viene la voglia di aver qualcuno accanto, ma forse, in realtà, sei contento di essere solo. L’estro arriva ma viene sprecato. Basta scrivere. Basta condividere le emozioni. Tutto può attendere. Solo una cosa non bisogna far attendere, ma bisogna coltivarla, l’amore. Non l’amore romantico, quell’assurdo sentimento creato dalla mente malata dell’uomo a causa della costante ricerca per la felicità, ma l’amore per se stessi. L’unico vero amore che esiste dove non importa null’altro, importa solo star bene, star bene con se stessi.