Gaia Ghidelli – Stati d’Animo
La fiducia? Anni per guadagnarla, secondi per distruggerla.
La fiducia? Anni per guadagnarla, secondi per distruggerla.
Esistono momenti dove il nostro animo è così arrabbiato e deluso che sente il bisogno di esternare tutto ciò che prova. A casa mia si dice “vomitare l’anima”! Ossia buttare fuori tutto ciò che si ha da dire. In faccia, in modo diretto e senza peli sulla lingua! E se poi dopo chi ha causato ciò non è felice delle tue parole beh… fregatene!
Dentro una vasca, nuda, mi sembra di annegare, mi pare il mare salato, l’onda più alta che si getta e si squassa, tempesta e burrasca, la testa sbattuta sullo scoglio, il rosso si squaglia, e il cuore matto nuota, districa i folti capelli neri e viaggia dal mio Mediterraneo al tuo vicino Adriatico e ti raggiunge in sogno, sogno, mia scialuppa di salvataggio, a bordo pirati e demoni, ricordi e timori, l’ancora che arpiona il desiderio ed è sussulto che vibra fin giù nei fondali, bellezza degli abissi, forzieri celati e scheletri. È meglio tornare indietro, non ti si raggiunge, si muore nel cercarti. Nuoto senza sosta e tiro un sospiro dall’apnea dei ricordi, riemergendo da questa mia vasca-mare.
Non sono perfetta, ma non mi cambierei per nessuna altra al mondo chi mi ama mi apprezza, chi no, beh, quelli sono cazzi suoi.
Era invisibile la mia presenza, non hai colto la mia essenza, per questo ti faccio dono della mia chiassosa assenza.
Quando non si ha voglia di niente, si ha bisogno di tutto.
Sono dentro ad una bara fatta di lenzuola e cuscini, il posto più comodo dove avvolgermi di rimpianti e frustrazioni. Come sarcofago sarebbe anche confortevole, peccato che sia ancora vivo.
Esistono momenti dove il nostro animo è così arrabbiato e deluso che sente il bisogno di esternare tutto ciò che prova. A casa mia si dice “vomitare l’anima”! Ossia buttare fuori tutto ciò che si ha da dire. In faccia, in modo diretto e senza peli sulla lingua! E se poi dopo chi ha causato ciò non è felice delle tue parole beh… fregatene!
Dentro una vasca, nuda, mi sembra di annegare, mi pare il mare salato, l’onda più alta che si getta e si squassa, tempesta e burrasca, la testa sbattuta sullo scoglio, il rosso si squaglia, e il cuore matto nuota, districa i folti capelli neri e viaggia dal mio Mediterraneo al tuo vicino Adriatico e ti raggiunge in sogno, sogno, mia scialuppa di salvataggio, a bordo pirati e demoni, ricordi e timori, l’ancora che arpiona il desiderio ed è sussulto che vibra fin giù nei fondali, bellezza degli abissi, forzieri celati e scheletri. È meglio tornare indietro, non ti si raggiunge, si muore nel cercarti. Nuoto senza sosta e tiro un sospiro dall’apnea dei ricordi, riemergendo da questa mia vasca-mare.
Non sono perfetta, ma non mi cambierei per nessuna altra al mondo chi mi ama mi apprezza, chi no, beh, quelli sono cazzi suoi.
Era invisibile la mia presenza, non hai colto la mia essenza, per questo ti faccio dono della mia chiassosa assenza.
Quando non si ha voglia di niente, si ha bisogno di tutto.
Sono dentro ad una bara fatta di lenzuola e cuscini, il posto più comodo dove avvolgermi di rimpianti e frustrazioni. Come sarcofago sarebbe anche confortevole, peccato che sia ancora vivo.
Esistono momenti dove il nostro animo è così arrabbiato e deluso che sente il bisogno di esternare tutto ciò che prova. A casa mia si dice “vomitare l’anima”! Ossia buttare fuori tutto ciò che si ha da dire. In faccia, in modo diretto e senza peli sulla lingua! E se poi dopo chi ha causato ciò non è felice delle tue parole beh… fregatene!
Dentro una vasca, nuda, mi sembra di annegare, mi pare il mare salato, l’onda più alta che si getta e si squassa, tempesta e burrasca, la testa sbattuta sullo scoglio, il rosso si squaglia, e il cuore matto nuota, districa i folti capelli neri e viaggia dal mio Mediterraneo al tuo vicino Adriatico e ti raggiunge in sogno, sogno, mia scialuppa di salvataggio, a bordo pirati e demoni, ricordi e timori, l’ancora che arpiona il desiderio ed è sussulto che vibra fin giù nei fondali, bellezza degli abissi, forzieri celati e scheletri. È meglio tornare indietro, non ti si raggiunge, si muore nel cercarti. Nuoto senza sosta e tiro un sospiro dall’apnea dei ricordi, riemergendo da questa mia vasca-mare.
Non sono perfetta, ma non mi cambierei per nessuna altra al mondo chi mi ama mi apprezza, chi no, beh, quelli sono cazzi suoi.
Era invisibile la mia presenza, non hai colto la mia essenza, per questo ti faccio dono della mia chiassosa assenza.
Quando non si ha voglia di niente, si ha bisogno di tutto.
Sono dentro ad una bara fatta di lenzuola e cuscini, il posto più comodo dove avvolgermi di rimpianti e frustrazioni. Come sarcofago sarebbe anche confortevole, peccato che sia ancora vivo.