George Santayana – Vita
Non ci si preoccupa mai abbastanza della nascita e della morte, ma solo di rendere divertente ciò che sta in mezzo.
Non ci si preoccupa mai abbastanza della nascita e della morte, ma solo di rendere divertente ciò che sta in mezzo.
L’abitudine del vivere non ci prepara mai abbastanza all’idea di abbandonare questa terra con serenità. Quando conobbi la gravità della mia malattia, fu un momento terribile. Ci sono mali che non perdonano. Incominciai a pensare che non sarei stata più d’aiuto a nessuno, desideravo soltanto sparire dalla faccia della terra, anzi, avrei preferito non essere mai esistita e soprattutto non volevo che gli altri venissero a conoscenza della verità e avessero compassione di me.
Si aprono quei cassetti delle memoria, ce di tutto che disordine dentro. Esce fuori. Oggi c’è intensità da strappare, pensieri da abbracciare, ricordi da ascoltare. Oggi c’è il mondo dentro e il cuore che pulsa troppo forte. Oggi ci sono desideri di vita e parole perse.
Viviamo in una società dove insegnano alle donne a stare attente a non essere violentate, ma non insegnano agli uomini a non violentare.
Io ho sette vite: quella che mi attribuiscono gli altri; quella che confondo con la mia vita; quella delle delusioni; quella dei successi; quella delle sconfitte; quella in cui mi sento morto; infine, la vita vera, quella che mi vede risorgere per sei volte e mi fa capire che, in fondo, tutte quelle cadute mi fanno sentire ancora più vivo.
Ne schiavi ne padroni… ogni vita merita le ali.
Vita sei bellissima e speciale e lo sarai per sempre… Rinnovi in me sempre sentimenti più forti e si sta creando un legame fortissimo e abbiamo vinto la nostra battaglia contro tutti e tutto. Quei tuoi occhi stupendi mi guidano verso la profondità della tua anima pura e innocente e nel tuo io vedo immensità come il mare, attraente come il tuo sguardo e un ambiente caloroso e dolce come il tuo cuore contemporaneamente… Ti amo vita.