Giampiero Piovesan – Società
Non temo il qualunquismo in sé, temo il qualunquismo in ogni cittadino qualunque.
Non temo il qualunquismo in sé, temo il qualunquismo in ogni cittadino qualunque.
Quasi mai la bilancia della vita e della giustizia è in pareggio, forse tra le illusioni dell’uomo, l’ideale di giustizia è il più effimero, eppure è quello per il quale chi ci crede veramente sarebbe disposto a dare la propria vita. Per questo fin quando ci saranno persone che si impegneranno a farla rispettare e non cederanno al ricatto di chi si professa potente, quest’ideale continuerà a vivere nelle nostre anime, sperando di farlo diventare sempre più reale e sempre più alla portata di tutti.
Tutti vorrebbero votare per l’uomo migliore: peccato che non sia mai uno dei candidati.
Quando la corrente ci circonda, e ci trascina, generalmente l’acqua della corrente va verso il precipizio.
Viviamo in una società avvelenata dalla disinformazione.
Vecchi volponi e vecchi parrucconi, per evitare di perdere i loro mostruosi privilegi, faranno di tutto per contrastare le riforme del governo. Il giovane presidente del consiglio, se non sarà supportato incondizionatamente e con forza dal popolo, sarà costretto ad arrendersi e alzare bandiera bianca.
È interessante constatare quanto la stessa “società” che condanna l’intolleranza sembri non comprendere quanto essa ne sia responsabile. In realtà, influenzando e determinando il modo in cui ci si dovrebbe comportare, vestire, mangiare ed “essere”, altro non fa che alimentare una paura, verso alcuni aspetti di se stessi, che generalmente tende ad essere rivolta verso gli altri. Intolleranza, per l’appunto.