Giancarlo Cerbo – Tristezza
Soffrendo si ritorna bambini.
Soffrendo si ritorna bambini.
A volte capita che siamo il passato di qualcuno, ma non è detto che suo presente guadagni di questa assenza.
Uno sguardo malinconico cela una lacrima prigioniera.
Mi amareggiano i pensieri, mi amareggino certi pensieri, mi amareggia ora tutto quello che succede, ma sono io strana o è il mondo che è strano!
Dopo ogni sofferenza non è vero che si diventa più duri, più forti, più cinici. Tutt’altro, ad ogni nuovo colpo, facciamo sempre più nostra una fragilità che spaventa. Spaventa noi, certo. Ma in primis terrorizza gli altri. E la gente è risaputo, non ama faticare. La gente non sa impegnarsi per amare qualcosa che è andato in pezzi già un milione di volte.
Non domandarti come passano i giorni e le notti, non guardi mamma mentre piange e lacrima dagli occhi.
Non posso resettarmi come un computer, ma lo farei volentieri.