Gianfranco Fini – Società
In un grande Paese democratico la libertà di stampa non è mai sufficiente.
In un grande Paese democratico la libertà di stampa non è mai sufficiente.
Se io infilo il portafogli nella tasca posteriore dei jeans e qualcuno me lo ruba, la colpa non è mia che avrei dovuto evitare di portarlo nella tasca posteriore, ma è di chi ruba. Questo è il problema della società attuale: il male deve essere punito, non l’ingenuità.
Mio padre ha studiato Mussolini a scuola. Io ho studiato Kennedy e penso a cosa sarà costretto a studiare mio figlio…
Quasi sempre in politica il risultato è contrario alle previsioni.
Vivere senza frontiere significa abbatterle in noi stessi, per tentare di edificare una società più giusta e più solidale.
Qualcuno ha detto “punirne uno per educarne cento”, in Italia forse sarebbe necessario punirne cento (mila) per rieducare i singoli.
Scrivo dal punto di vista di un ragazzo senza più certezze e passioni e alla ricerca di una posizione in questa società. Siamo schiavi di questo mondo fato vincitori e vinti ma comunque persi nella infinita della solitudine. Ci imponiamo paure e pregiudizi che ci distruggono l’anima e lo spirito della nostra umanità. Dobbiamo riscoprire la gioia della solidarietà e finirla a farci del male a vicenda. Ma forse anche questo che sto scrivendo non convince neanche me e non aiuta purtroppo a sentirmi meglio.
Se io infilo il portafogli nella tasca posteriore dei jeans e qualcuno me lo ruba, la colpa non è mia che avrei dovuto evitare di portarlo nella tasca posteriore, ma è di chi ruba. Questo è il problema della società attuale: il male deve essere punito, non l’ingenuità.
Mio padre ha studiato Mussolini a scuola. Io ho studiato Kennedy e penso a cosa sarà costretto a studiare mio figlio…
Quasi sempre in politica il risultato è contrario alle previsioni.
Vivere senza frontiere significa abbatterle in noi stessi, per tentare di edificare una società più giusta e più solidale.
Qualcuno ha detto “punirne uno per educarne cento”, in Italia forse sarebbe necessario punirne cento (mila) per rieducare i singoli.
Scrivo dal punto di vista di un ragazzo senza più certezze e passioni e alla ricerca di una posizione in questa società. Siamo schiavi di questo mondo fato vincitori e vinti ma comunque persi nella infinita della solitudine. Ci imponiamo paure e pregiudizi che ci distruggono l’anima e lo spirito della nostra umanità. Dobbiamo riscoprire la gioia della solidarietà e finirla a farci del male a vicenda. Ma forse anche questo che sto scrivendo non convince neanche me e non aiuta purtroppo a sentirmi meglio.
Se io infilo il portafogli nella tasca posteriore dei jeans e qualcuno me lo ruba, la colpa non è mia che avrei dovuto evitare di portarlo nella tasca posteriore, ma è di chi ruba. Questo è il problema della società attuale: il male deve essere punito, non l’ingenuità.
Mio padre ha studiato Mussolini a scuola. Io ho studiato Kennedy e penso a cosa sarà costretto a studiare mio figlio…
Quasi sempre in politica il risultato è contrario alle previsioni.
Vivere senza frontiere significa abbatterle in noi stessi, per tentare di edificare una società più giusta e più solidale.
Qualcuno ha detto “punirne uno per educarne cento”, in Italia forse sarebbe necessario punirne cento (mila) per rieducare i singoli.
Scrivo dal punto di vista di un ragazzo senza più certezze e passioni e alla ricerca di una posizione in questa società. Siamo schiavi di questo mondo fato vincitori e vinti ma comunque persi nella infinita della solitudine. Ci imponiamo paure e pregiudizi che ci distruggono l’anima e lo spirito della nostra umanità. Dobbiamo riscoprire la gioia della solidarietà e finirla a farci del male a vicenda. Ma forse anche questo che sto scrivendo non convince neanche me e non aiuta purtroppo a sentirmi meglio.