Gianluca Frangella – Figli e bambini
Mi piacciono le mamme per la loro risolutezza. Mi piacciono le mamme per la loro praticità. Mi piacciono le mamme per il loro essere donna.
Mi piacciono le mamme per la loro risolutezza. Mi piacciono le mamme per la loro praticità. Mi piacciono le mamme per il loro essere donna.
Penso alla tua inconsapevolezza e mi commuovo. Un piccolo gamete vagabondo ha trovato la strada, insinuandosi all’interno di un uovo, una palla gigantesca come un pianeta da conquistare e lui, il piccolo astronauta con la coda, ha piantato la bandiera, fecondando un suolo sconosciuto. Ci penso e mi attraversa un brivido, uno scroscio freddo lungo la schiena. Tutto sta accadendo dentro il ventre di una donna, in uno scrigno concepito per custodire il più prodigioso dei doni. Immagino un’esplosione primordiale, un big bang di vita che illumina il buio con scintille di novità.
È proprio quando non hai più idee e hai terminato le carte da giocare, che la partita si fa più interessante, e con la vita non basta un banale bluff per poterla ingannare.
Languisce il mio cuore l’assenza di te.
Insegna al figlio tuo maschio tanto amore per non causare poi dolore!
L’educazione non deve mai mancare, anche quando siamo al limite della sopportazione, ci dobbiamo considerare “signori” e non dobbiamo cadere nel tranello del tentatore. Meglio restar in silenzio, e non far il suo gioco.
Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé.