Gianluca Menegazzo – Abbandonare
Ora che non ho alternative, la scelta di farla finita illumina i miei pensieri, ma sarebbe un atteggiamento da puro perdente.
Ora che non ho alternative, la scelta di farla finita illumina i miei pensieri, ma sarebbe un atteggiamento da puro perdente.
Per alcuni è naturale pensare di entrare e uscire dalla vita di qualcun altro, solo perché quel qualcun altro è accondiscendente a lasciarlo entrare. Pensa, si illude probabilmente, che nell’uscire da una casa lasciando la porta aperta possa ritrovare tutto com’era, ogni cosa al suo posto, al suo rientro. Ma lasciare la porta aperta mette una persona, così come ogni casa, soggetta al vento, alla pioggia, a chi vuole approfittarsi dell’incuranza di chi l’ha lasciata incustodita. Nessuno resta tale e quale quando un altro se ne va, non vi è casa che resta tale e quale se lasciata a sé.
Ditemi voi se non è perfido essere lasciati dopo che la propria ragazza è riuscita a farvi desiderare un futuro insieme, per poi abbandonarvi e lasciarvi con una mera illusione. Un illusione nato nella sua mente, di cui hai finito col crederci e sperarci anche tu, senza poi sapere che a volerlo realizzare eri rimasto da solo.
Credo che la tristezza di non vederti più è forte come il dolore che provo per la tua scomparsa.
Si allontana e non ritorna, solo chi non voleva rimanere.
Continua a credere alle parole, quelle da cui nasceva una promessa, un sogno, tutto… resta un pugno vuoto. Cosa puoi farne, adesso? Sbatterlo su un tavolo fino a che non ti fa male, o non cede il tavolo. Ma il tavolo non cede.
Realtà vuole che se il nostro partner ci dice che deve prendersi un momento di riflessione, noi l’avremo preso amabilmente nel baugigi, lato “b”, secondo canale, qlo, e che quel “tempo che sfidava il vento”, di Baglioniana memoria, era da consumarsi entro e non oltre la fatidica dizione di quella frase.