Gianni Colossi – Filosofia
Guardando il mare, imparerete a volare. Una volta che avrete imparato a volare, camminerete meglio.
Guardando il mare, imparerete a volare. Una volta che avrete imparato a volare, camminerete meglio.
Ma esisteva una potente corporazione di uomini la cui ostilità a Galileo non venne mai meno: gli aristotelici delle università. L’inerzia della mente umana e la sua resistenza all’innovazione sono ampiamente dimostrate non solo, come ci si potrebbe aspettare, dalla parte della massa ignorante – che viene facilmente influenzata una volta che se ne è colpita l’immaginazione – ma presso i professionisti dotati di interessi costituiti nella tradizione e nel monopolio del sapere. L’innovazione costituisce una duplice minaccia per le mediocrità accademiche: essa mette in pericolo la loro oracolare autorità ed evoca la profonda paura che il loro completo edificio intellettuale, laboriosamente costruito, possa crollare.
Il linguaggio è lo strumento plastico del pensiero.
Per la terribile semplicità delle idee che la tradizione filosofica ci impone, più che fare direi che il compito dell’ora è disfare.
Rovinare un raggio di sole per paura di non poter osservare l’orizzonte fa parte della natura umana.
Solo gli esseri umani ragionano una concezione, interiore, fisica, dell’esistere, del vivere!
Il massimo segno d’amore, per chi ne è privo, può essere un piccolo gesto d’affetto.
Ma esisteva una potente corporazione di uomini la cui ostilità a Galileo non venne mai meno: gli aristotelici delle università. L’inerzia della mente umana e la sua resistenza all’innovazione sono ampiamente dimostrate non solo, come ci si potrebbe aspettare, dalla parte della massa ignorante – che viene facilmente influenzata una volta che se ne è colpita l’immaginazione – ma presso i professionisti dotati di interessi costituiti nella tradizione e nel monopolio del sapere. L’innovazione costituisce una duplice minaccia per le mediocrità accademiche: essa mette in pericolo la loro oracolare autorità ed evoca la profonda paura che il loro completo edificio intellettuale, laboriosamente costruito, possa crollare.
Il linguaggio è lo strumento plastico del pensiero.
Per la terribile semplicità delle idee che la tradizione filosofica ci impone, più che fare direi che il compito dell’ora è disfare.
Rovinare un raggio di sole per paura di non poter osservare l’orizzonte fa parte della natura umana.
Solo gli esseri umani ragionano una concezione, interiore, fisica, dell’esistere, del vivere!
Il massimo segno d’amore, per chi ne è privo, può essere un piccolo gesto d’affetto.
Ma esisteva una potente corporazione di uomini la cui ostilità a Galileo non venne mai meno: gli aristotelici delle università. L’inerzia della mente umana e la sua resistenza all’innovazione sono ampiamente dimostrate non solo, come ci si potrebbe aspettare, dalla parte della massa ignorante – che viene facilmente influenzata una volta che se ne è colpita l’immaginazione – ma presso i professionisti dotati di interessi costituiti nella tradizione e nel monopolio del sapere. L’innovazione costituisce una duplice minaccia per le mediocrità accademiche: essa mette in pericolo la loro oracolare autorità ed evoca la profonda paura che il loro completo edificio intellettuale, laboriosamente costruito, possa crollare.
Il linguaggio è lo strumento plastico del pensiero.
Per la terribile semplicità delle idee che la tradizione filosofica ci impone, più che fare direi che il compito dell’ora è disfare.
Rovinare un raggio di sole per paura di non poter osservare l’orizzonte fa parte della natura umana.
Solo gli esseri umani ragionano una concezione, interiore, fisica, dell’esistere, del vivere!
Il massimo segno d’amore, per chi ne è privo, può essere un piccolo gesto d’affetto.