Gianni Marcantoni – Morte
Siamo i vuoti comprati dalla morte, alla quale dovremo essere resi. E tra quelli vecchi e quelli nuovi il valore che essa ottiene non subisce mai una flessione.
Siamo i vuoti comprati dalla morte, alla quale dovremo essere resi. E tra quelli vecchi e quelli nuovi il valore che essa ottiene non subisce mai una flessione.
-Però non vorrei la foto.-E perché?-Perché la foto invecchia, e fa diventare vecchio anche il tuo ricordo. Invece il nome no. Il nome rimane. Resterà sempre incontaminato [… ]-A me della morte non me ne frega niente.-È solo perché te non vivi. Te ti proteggi e basta, te e le tue maschere. I nostri genitori ci hanno dato la vita e noi dobbiamo guadagnarci la morte… E lo puoi fare solo se non l’allontani dai tuoi discorsi e dai tuoi pensieri. Soltanto cosi non vince.
Uno dei modi con cui facciamo i conti con la morte è attraverso l’immaginazione.
Che cosa si può pretendere da un mondo in cui quasi tutti vivono soltanto perché non hanno il coraggio di suicidarsi!
Secondo me, chiudere gli occhi, non è un brutto modo per svegliarsi.
La morte è solo la liberazione da questo mondo crudele che noi tutti odiamo e amiamo nello stesso momento.
È passata un’altra ora, un’altra giornata sull’ombra della tua vita, che finisce sempre su ciò che viene perduto.