Gigliola Perin – Destino
Grandi battaglie comportano grandi perdite. Forse un giorno capirò cos’ho perduto nella battaglia della mia vita.
Grandi battaglie comportano grandi perdite. Forse un giorno capirò cos’ho perduto nella battaglia della mia vita.
I nostri errori appartengono a noi, e solo a noi. Proiettarli sugli altri, abusando magari del proprio potere e delle proprie conoscenze per rovinare la vita a coloro nei quali proiettiamo il nostro male, non cambia il destino che è nostro sin da prima di nascere. Non sono le nostre vittime a salvarci dai nostri errori, che magari dovrebbero ribellarsi ai nostri soprusi, ma noi stessi scegliamo, noi stessi decidiamo di non commettere più il male per avere il bene di qualcun altro. Siamo noi che costruiamo il destino con le nostre forze, non con le forze di vittime sacrificali. L’assassinio e l’inganno distruggono, non costruiscono. Lo sfarzo di nuovi templi, la nuova bellezza del mondo, i nuovi dèi della terra, sono solide facciate che già conoscono la loro fine.
Dimmi che sarà di noi, mentre le ombre s’impadroniscono del sole, dimmi se sarai sempre qui, accanto a quest’anima fragile. Dimmi se in quelle parole taciute tu nascondi quel io che io conosco così bene. Dimmi se saprai sorreggermi mentre il vento piega il mio cuore e tra note e melodie tu accarezzi un viso che non vedi. Dimmi che tu sarai sempre qui ad allungare una mano per non farmi cadere più.
Quello che chiamiamo il nostro destino è in realtà il nostro carattere e il carattere si può cambiare.
Poiché un sognatore è colui che vede la sua strada solo al chiaro di luna, la sua punizione è vedere l’alba prima del resto del mondo.
Ho passeggiato con te guardando il cielo, non ti sfioravo la mano, le nostre dita non erano intrecciate. Ma ogni stella illuminava il tuo viso. Due emisferi opposti che s’intrecciano per pochi secondi, riescono a sfiorarsi con il cuore. Lontani eppur vicini in quell’attimo che ci ha legati!
Che fine hanno fatto l’immortalità, il paradiso e la giustizia? Credo che le potenze celesti sopra il mondo se li siano giocati ai dadi. Triste perdere contro sé stessi.