Gigliola Perin – Destino
Lega il mio cuore al tuo battito e libera le nostre voci.
Lega il mio cuore al tuo battito e libera le nostre voci.
Così ha inizio una favola che ha fatto a pugni con la realtà.
Oggi, alla fine, è il giorno che faceva paura ieri. Solo un passo alla volta, giorno dopo giorno impareremo di nuovo a camminare, ma c’è la faremo sempre, perché una donna non rinuncia mai a lottare.
A volte meglio qualcuno che ti insegna una strada che qualcuno che ti ispira fiducia. Sai com’è, la strada almeno poi è tua.
Il peggio l’ho lasciato per ultimo. Possiamo declassificare la Principessa riportandola semplicemente alla vecchia Eva Hodges, sesso femminile, età anni quattro, ceppo caucasico. Nel tardo pomeriggio la sua carrozza si è ritrasformata in una zucca con quattro topi a tirarla. A guardarla, la si sarebbe detta perfettamente normale, nessuna traccia di raffreddore. È giù, certo: le manca la mamma. A parte questo, appare perfettamente normale. E invece se l’è beccata. Dopo pranzo la pressione ha prima registrato un calo, poi una risalita: questo è l’unico mezzo diagnostico che Denninger è riuscito fino a questo momento a escogitare. Prima di cena Denninger mi ha mostrato i vetrini del suo espettorato – come incentivo alla dieta, i vetrini dell’espettorato sono ineguagliabili, credetemi – e sono pieni di quei germi a ruota di carro che, dice lui, non sono affatto germi ma incubatrici. Non riesco a capire come sia possibile che lui sappia dov’è quest’affare e che aspetto ha, eppure non sia in grado di bloccarlo. Mi propina un sacco di paroloni, ma secondo me non capisce nemmeno lui.
Tra le pieghe del mio piacere ti trovo sempre. E in questa pazzia mi butto in cerca di te.
Non sfidare mai lo schema insidioso del destino, un giorno alla volta vedrai chiaramente il tuo cammino, quando accadrà: una immensa serenità si farà sentire e la percepirai in ogni battito del tuo cuore; vivi! E non lasciar al mondo che rovini un attimo della tua miracolosa esistenza.