Gigliola Perin – Sogno
Ho sognato, mi fu regalato un sogno, dentro di lui io ho smesso d’essere per divenire.
Ho sognato, mi fu regalato un sogno, dentro di lui io ho smesso d’essere per divenire.
La notte è astrusa, lusinga sogni che forse mai realizzerà.
E quando anche i sogni diventano pesanti nell’anima, è arrivato il momento di guardare oltre l’infinito!
Il sognatore seriale predilige una meta impossibile per godere d’un viaggio interminabile.
È bello far volare un sogno, anche se non atterrerà mai.
Non permettere mai a nessuno di tagliarti le ali, non permettergli neanche di sfiorarle… le ali sono i tuoi sogni e i sogni il tuo nome, il tuo pensiero nascosto, il tuo segreto inviolato, il tuo nido e il tuo sguardo verso le stelle.
Fogli sbiaditi dal tempo, trattengono ricordi dimenticati dalla mente, all’improvviso li ritrovi in un cassetto chiuso a chiave. Rileggendoli il tuo cuore inizia a tremare, in quelle lettere dal sapore di un’antico amore riscopri i sogni di una giovane donna. Le immagini di quei corpi appassionati tornano nitide e prepotenti e ti chiedi dove hai smarrito quella voglia di lasciarti andare, dove hai lasciato le fantasie che ti facevano sentire padrona del mondo. Allora guardi al passato con gli occhi della donna d’oggi e vedi la strada che hai percorso: infinite salite, dove i sogni si sono frantumati. Guardi quella giovane donna e vedi te, specchio di ciò che eri e ciò che ora sei.