Gigliola Perin – Stati d’Animo
L’ho visto il paradiso, ho sentito la sua tenerezza, ho implorato di trattenermi a lui, dolce quel viso di bimbo che mi sorrideva. Lui rideva ed io morivo giorno dopo giorno, nella sua assenza.
L’ho visto il paradiso, ho sentito la sua tenerezza, ho implorato di trattenermi a lui, dolce quel viso di bimbo che mi sorrideva. Lui rideva ed io morivo giorno dopo giorno, nella sua assenza.
La senti la persona che ama la parola, che crede ancora nel suo potere; la ricerca, la pesa, la intona, la corteggia, la inventa se necessario, la perde e la ritrova, la regala e la conserva, la brama e la ignora, la rincorre e l’aspetta, la tratta come una persona cara, una persona vera.
Anche l’inverno più rigido e nero non può non avere giornate di sole.
Ecco l’amante, conta le stelle, respira i silenzi. Raccoglie nell’ombra lacrime di solitudine. La sua voce non ha suono. Lei è un’ombra della sua vita. Aspetta, aspetta e non può mai pretendere nulla. A lei solo pochi momenti, solo carezze rubate. Eccola mentre guarda la luna in attesa del suo amore. Ma lei è l’amante, sa qual è il suo posto. Un gemito nel buio nascosto.
Preferisco il nero sul bianco, che un arcobaleno dipinto con colori dell’inganno!
Le parole più belle son spesso quelle non dette, quelle che naufragano nei silenzi.
Sono sola anche in mezzo alla gente perché tu non ci sei.