Giorgio Caproni – Vita
Ah, giovinezza, come fu fragile il vento, fra i rami, della tua voce.
Ah, giovinezza, come fu fragile il vento, fra i rami, della tua voce.
Nella mia vita ho sbagliato, ma ho anche chiesto scusa, ho fatto cose di cui mi sono pentita, ed ho cercato di rimediare, ma solo io posso permettermi di giudicare ciò che ho fatto, non certo chi ne ha fatte più di me.
Fondamentalmente ho avuto tre fidanzati. Poi ci sono stati anche quelli che stavano con me, ma non me l’hanno mai detto.
Beati coloro che in tempi di crisi sanno sorridere per poco e non perdono la propria dignità.
Vivere nell’apparenza è come indossare scarpe strette e dire che non fanno male.
Ogni nuovo tatuaggio è un simbolo che la vita ha impresso su di me. Uno non basta, troppe cose da ricordare, indelebili nel cuore e visibili nel corpo.
Adesso so che correre non serve. Niente si riesce ad afferrare rincorrendolo. Ci sono cose che se non scelgono di venirti incontro non le raggiungerai mai. E ce ne sono altre che vanno raggiunte con calma e con i passi giusti. Calma e riflessione ma mai adagiarsi sul quel maledetto: “poi vedrò”, che molto spesso diventa un “mai”!