Giorgio De Luca – Stati d’Animo
Impara a sopravvivere alle nefandezze di un mondo che di magico non ha niente.
Impara a sopravvivere alle nefandezze di un mondo che di magico non ha niente.
Sono le persone forti quelle che a volte hanno più bisogno di dolcezza.
Scende inesorabilmente la pioggia. Già la pioggia. Come è strana..viene, si manifesta, e poi se ne va. Proprio come le persone: entrano nella tua vita, fanno di tutto per diventare importanti, e poi..puff..tutto d’un tratto scappano via. Però mentre dopo la pioggia si ha sempre il sole, dopo che veniamo lasciati, l’unica cosa che rimane è soltanto un cielo cupo.
La sofferenza tocca l’anima sporcando il bello dell’essere vita.
Molti, tutti, mi chiedono perché quando ascolto la musica alzo il volume al massimo. Pensare tutto il giorno, e tutta la notte, senza poter far null’altro che vivere col rimorso dei miei errori lasciati indietro come simbolo di resa, sentire a stento la voce di chi mi parla, perché quella del mio dolore grida, è straziante. E allora, reprimendo le lacrime, alzo al massimo il volume delle canzoni, alla ricerca di qualcosa che possa avere una voce più forte di quella dei miei pensieri. E che possa farmi sentire qualcosa di più, che questo macabro mondo che crolla, e che vorrebbe trascinarmi con se. Non basta più la bandiera bianca, per salvarsi dalla guerra: Ormai, una volta prese le armi, siamo noi stessi il proiettile scagliato, e spesso, la maggior parte delle volte, dall’altro lato del campo minato, i nemici che muoiono sotto i nostri colpi di cannone, siamo sempre noi.
Dire “eccomi” quando fuori c’è l’arcobaleno è un conto. Dire “sono qui” anche se c’è un temporale è tutt’altra cosa. Smettiamola con le promesse facili, la gente come me ha smesso di dare credibilità alle chiacchiere.
Le persone vanno e vengono. Di molte non ricordiamo neanche il nome. L’unico errore, l’unico male è che dovremmo riuscire a lottare per tenerci strette quelle che arrivano e senza chiedere permesso ci scavano dentro.