Giorgio De Luca – Tristezza
Chi mangia il frutto della sofferenza ne riscontra l’immediato e dannoso effetto.
Chi mangia il frutto della sofferenza ne riscontra l’immediato e dannoso effetto.
Mi svegliavo, la sua mano, un sorriso. Ora ricordi, angoscia, solitudine.
Non è paura, né ombre o fantasmi, è solo non avere voglia di tuffarsi in acque non limpide.
A volte mi stupisco di quanto sono brava a fingere che vada tutto bene.
L’ingordigia dell’uomo genera raccapriccianti scenari di morte.
A volte non puoi lasciar andare via ciò che ti rende triste perché un tempo è stato ciò che ti ha davvero reso felice e quella felicità conta più di tutto, anche del tuo orgoglio.
Bastò un giorno della sua compagnia, e nell’amima fu già tormento per la sua assenza!