Giorgio Gaber – Vita
Si può, siamo liberi come l’aria, si può, siamo noi che facciam la storia, si può: libertà, libertà, libertà, libertà obbligatoria.
Si può, siamo liberi come l’aria, si può, siamo noi che facciam la storia, si può: libertà, libertà, libertà, libertà obbligatoria.
L’unione di due solitudini, non dubitate, ne formano una terza.
Solo chi si isola da sé stesso e dal prossimo è veramente solo.
Il meschino è colui che prende la vita degli altri e se la mette sotto i piedi calpestandola ad ogni passo.
Tutto è uno ma ognuno a suo modo partecipa al tutto.
Non è che facendo la tua buona azione quotidiana, domani, o fra un mese, avrai un premio, anzi, accade spesso che le cose belle succedano a chi meno li merita, per cui, vivi e agisci senza aspettarti nulla in cambio perché il vero modo di amare è questo, non aspettarsi mai nulla. Ecco perché il vero amore è così raro.
Non mascherarti dietro la parola “vita”. Bevi dalla sorgente della speranza e crea la vita. Quella vera. Quella fatta di cose concrete. Quella che non deride l’intelligenza e loda l’ipocrisia. Crea la vita. Quella vissuta sulla tua pelle! Non nasconderti dietro falsi intenzioni. Spalanca le porte al reale e a ciò che è importante per te e per gli altri. Non sbirciare dalle serrature, dagli angoli spinosi delle convenienze. Sii luce nel buio. Sii padrone della tua vita, non schiavo delle abitudini degli altri. Estrapola dal tuo sogno non solo i discorsi fatti, ma anche le sensazioni e tutte quelle richieste che danno battito e vita a ciò che sei. Proietta nel tuo mondo la consapevolezza che la vita si chiama così perché è come un giardino: se non annaffiato nel modo giusto “inevitabilmente” perde vigore e nell’indifferenza muore.