Giorgio Manganelli – Libri
In generale gli scrittori sono convinti di essere letti da Dio.
In generale gli scrittori sono convinti di essere letti da Dio.
È l’ignoto che temiamo quando guardiamo la morte e il buio, nient’altro.
E penso che sarebbe bello se la vita fosse come le crêpe, che puoi farcire come ti pare.
Scrivere significa prendere la verità obliquamente.
Quel che gli assaliti percepiscono, di tutto ciò, è soprattutto il tratto che sale in superficie e che ai loro occhi è più evidente da registrare: un apparente smottamento del valore complessivo di quel gesto. Una perdita di anima. E dunque un accenno di barbarie.
Le buone intenzioni sono inutili tentativi di interferire con le leggi scientifiche. Nascono dalla pura vanità. Il risultato è il nulla assoluto. Ogni tanto ci procurano una di quelle sterili e voluttuose emozioni che hanno un certo fascino sulle persone deboli. Tutto qui. Non sono altro che assegni a vuoto.
Dal momento in cui decidiamo di non aver paura, nulla ha più potere contro di noi.