Giorgio Napolitano – Società
In un mondo interdipendente nessuno può più costruire muri, evitare il movimento delle persone e limitare la circolazione delle idee. Questo vale anche per l’idea che si debbano rispettare e proteggere i diritti umani.
In un mondo interdipendente nessuno può più costruire muri, evitare il movimento delle persone e limitare la circolazione delle idee. Questo vale anche per l’idea che si debbano rispettare e proteggere i diritti umani.
Chi comanda, di solito, si guarda bene dal dirlo.
Il sogno americano è, forse, una grande e luccicante illusione. La verità è che l’Europa è stata – ed è ancora – la culla della civiltà, e si è sempre distinta in ogni campo. Il nostro continente è un concreto esempio dell’ideale del “self-made”. Noi tutti siamo capaci di essere artefici di noi stessi, ma la modernità ci spaventa e al contempo ci impone di omologare il nostro essere ai modelli luccicanti del capitalismo, che è simbolo di quell’America la quale ci appare sempre più vicina di quanto in realtà non sia.
La lotta per la democrazia è tanto più dura quanto più radicato è nelle istituzioni il desiderio di sopprimere il senso della vita delle persone stesse. Per questo vale sempre la pena lottare, sperare e avere il coraggio del cambiamento, si possono accettare per questo le perdite umane delle quali si ricorderà che hanno dato la vita per la vita, ma non quelle dei bambini, li davanti a tale genocidio, non esiste coscienza che tenga. Li c’è solo il castigo divino verso chi ha commesso simili atrocità.
La giustizia è sempre giustizia, anche se è fatta sempre in ritardo e, alla fine, è fatta solo per sbaglio.
Ci sono addirittura delitti che diventano rispettabili a forza di durare.
I nomi collettivi servono a fare confusione: “Popolo, pubblico…”. Un bel giorno ti accorgi che siamo noi; invece credevi che fossero gli altri.