Giovanni Di Blasi – Vita
Capisci il senso della vita solo quando hai rischiato o stai rischiando di perderla, il più delle volte quando ormai è troppo tardi. Abbiamo mille ragioni per morire, ed una, una soltanto per vivere.
Capisci il senso della vita solo quando hai rischiato o stai rischiando di perderla, il più delle volte quando ormai è troppo tardi. Abbiamo mille ragioni per morire, ed una, una soltanto per vivere.
La vita è brutta, quindi sorridi perché peggio di così non può andare.
Le idee migliori mi vengono quando sono malinconico. Perché è la malinconia – e non l’allegria – la condizione ideale per scrivere bene.
A volte tutto quello che ci manca è solo del fottuto coraggio. E parlo di quel coraggio che grida forte dentro l’anima, ma allo stesso tempo “imprigiona” la nostra volontà.
E tra botti e scoppi è arrivato un altro anno. Ho bevuto per dimenticare per una sera tutto il male che ho provato durante quest’anno, volevo che per una sera la malinconia si allontanasse da me. Ho bevuto per dimenticare non per cercare di essere migliore. La mezzanotte se n’è andata e con lei anche l’effetto dell’alcol è svanito e mi sono ritrovata da sola seduta su una panchina a fissare un cielo buio a sprazzi coperto dai lampi dei fuochi pensando a te. Scendevano le lacrime e mentre tutti festeggiavano l’arrivo di un nuovo anno io mi sentivo svuotata. Ero la persona più triste del mondo perché sapevo di dover affrontare un altro anno senza di te come tutti i prossimi avvenire.
Ogni giorno scriviamo una nuova pagina del grande libro chiamato Vita. L’augurio più grande che possiamo farci è che ci siano tante note piene di serenità, poche azioni riprovevoli e intrise di egoismo e molte giornate dedicate a ciò che di più caro potremo mai avere, cioè affetti e famiglia… Insomma, che sia un libro degno non solo di essere scritto, ma sopratutto di essere riletto, quando durante la vecchiaia andremo indietro con i ricordi.
Com’è strano il mondo: la terra gira, le stelle viaggiano nell’infinito e noi che pensiamo di stare “fermi”…
La vita è brutta, quindi sorridi perché peggio di così non può andare.
Le idee migliori mi vengono quando sono malinconico. Perché è la malinconia – e non l’allegria – la condizione ideale per scrivere bene.
A volte tutto quello che ci manca è solo del fottuto coraggio. E parlo di quel coraggio che grida forte dentro l’anima, ma allo stesso tempo “imprigiona” la nostra volontà.
E tra botti e scoppi è arrivato un altro anno. Ho bevuto per dimenticare per una sera tutto il male che ho provato durante quest’anno, volevo che per una sera la malinconia si allontanasse da me. Ho bevuto per dimenticare non per cercare di essere migliore. La mezzanotte se n’è andata e con lei anche l’effetto dell’alcol è svanito e mi sono ritrovata da sola seduta su una panchina a fissare un cielo buio a sprazzi coperto dai lampi dei fuochi pensando a te. Scendevano le lacrime e mentre tutti festeggiavano l’arrivo di un nuovo anno io mi sentivo svuotata. Ero la persona più triste del mondo perché sapevo di dover affrontare un altro anno senza di te come tutti i prossimi avvenire.
Ogni giorno scriviamo una nuova pagina del grande libro chiamato Vita. L’augurio più grande che possiamo farci è che ci siano tante note piene di serenità, poche azioni riprovevoli e intrise di egoismo e molte giornate dedicate a ciò che di più caro potremo mai avere, cioè affetti e famiglia… Insomma, che sia un libro degno non solo di essere scritto, ma sopratutto di essere riletto, quando durante la vecchiaia andremo indietro con i ricordi.
Com’è strano il mondo: la terra gira, le stelle viaggiano nell’infinito e noi che pensiamo di stare “fermi”…
La vita è brutta, quindi sorridi perché peggio di così non può andare.
Le idee migliori mi vengono quando sono malinconico. Perché è la malinconia – e non l’allegria – la condizione ideale per scrivere bene.
A volte tutto quello che ci manca è solo del fottuto coraggio. E parlo di quel coraggio che grida forte dentro l’anima, ma allo stesso tempo “imprigiona” la nostra volontà.
E tra botti e scoppi è arrivato un altro anno. Ho bevuto per dimenticare per una sera tutto il male che ho provato durante quest’anno, volevo che per una sera la malinconia si allontanasse da me. Ho bevuto per dimenticare non per cercare di essere migliore. La mezzanotte se n’è andata e con lei anche l’effetto dell’alcol è svanito e mi sono ritrovata da sola seduta su una panchina a fissare un cielo buio a sprazzi coperto dai lampi dei fuochi pensando a te. Scendevano le lacrime e mentre tutti festeggiavano l’arrivo di un nuovo anno io mi sentivo svuotata. Ero la persona più triste del mondo perché sapevo di dover affrontare un altro anno senza di te come tutti i prossimi avvenire.
Ogni giorno scriviamo una nuova pagina del grande libro chiamato Vita. L’augurio più grande che possiamo farci è che ci siano tante note piene di serenità, poche azioni riprovevoli e intrise di egoismo e molte giornate dedicate a ciò che di più caro potremo mai avere, cioè affetti e famiglia… Insomma, che sia un libro degno non solo di essere scritto, ma sopratutto di essere riletto, quando durante la vecchiaia andremo indietro con i ricordi.
Com’è strano il mondo: la terra gira, le stelle viaggiano nell’infinito e noi che pensiamo di stare “fermi”…