Giovanni Dolce – Stati d’Animo
Perché cadono le foglie. È una delle tante domande a cui il cuore non può rispondere.
Perché cadono le foglie. È una delle tante domande a cui il cuore non può rispondere.
Ci frega l’approdo. Ci frega considerare “le cose” immutabili come se incorressimo nel rischio di mostrarci fragili, incoerenti, qualora volessimo virare ad ogni giro di boa. L’immagine del rischio è una pietra che cade a picco sul mare, imprevisto ed improvviso e lo scorrere della mutevolezza l’essenza mentale che aleggia sopra. Non mi piace il fisso. Non mi piace il “sempre uguale a se stesso” perché c’è chi se lo aspetta. La mia testa e le mie emozioni corrono troppo veloci perché possano essere aspettate e non c’è un essere talmente sprezzante da farsi venire l’affanno per starci dietro.
C’è solo una cosa più bella del guardare, il sentire.
Dolcissime frasi e bellissimi sentimenti sgorgano dal tuo cuore, ma Ella pur non essendo fisicamente qui è ancora intorno a noi, ma soprattutto, dentro di noi. Ella si mostra a noi nel nostro ricordo finché una nuova luce non aprirà il varco in questo cielo di pece per l’opera sua smagliante e incontro ci verrà con il calice dell’Amore nell’ultimo giorno.
È proprio vero che le parole se le porta via il vento. Quante ne ho sentite, quante ne ho subite, e alla fine sapete? Sono ancora qua. Senza niente.
Sapete cosa mi piace in una persona, un pizzico di sensibilità. Senza quella è come camminare in un campo arido, dove non piove mai.
Ritrovare se stessi è come sentirsi nuovamente in pace con il mondo.