Giovanni Gaggino – Antichi aforismi
La parola voglio, non si deve usare che comandando a se stesso.
La parola voglio, non si deve usare che comandando a se stesso.
L’uomo che potendo, per natura, essere arguto e caustico, sappia serbarsi benevolo, è animale raro.
Tutto è relativo.
Nel concepire un ideale possiamo presumere quel che vogliamo, ma dovremmo evitare le impossibilità.
Una sola qualità personale è mestieri pregiate alquanto, la furberia.
Non v’è lettura più stucchevole e più nociva che la lunga e continuata lettura della prosa della vita. Perciò, se volete durare a vivere, dopo aver letto un volume di quella prosa, procurate di leggere una pagina almeno di poesia.
La troppa delicatezza estingue i piaceri per l’avidità di moltiplicarli, perché rendendo ella il corpo appena sensibile al diletto raro e squisito, lo lasci incapace di gustare il facile e il quotidiano.
L’uomo che potendo, per natura, essere arguto e caustico, sappia serbarsi benevolo, è animale raro.
Tutto è relativo.
Nel concepire un ideale possiamo presumere quel che vogliamo, ma dovremmo evitare le impossibilità.
Una sola qualità personale è mestieri pregiate alquanto, la furberia.
Non v’è lettura più stucchevole e più nociva che la lunga e continuata lettura della prosa della vita. Perciò, se volete durare a vivere, dopo aver letto un volume di quella prosa, procurate di leggere una pagina almeno di poesia.
La troppa delicatezza estingue i piaceri per l’avidità di moltiplicarli, perché rendendo ella il corpo appena sensibile al diletto raro e squisito, lo lasci incapace di gustare il facile e il quotidiano.
L’uomo che potendo, per natura, essere arguto e caustico, sappia serbarsi benevolo, è animale raro.
Tutto è relativo.
Nel concepire un ideale possiamo presumere quel che vogliamo, ma dovremmo evitare le impossibilità.
Una sola qualità personale è mestieri pregiate alquanto, la furberia.
Non v’è lettura più stucchevole e più nociva che la lunga e continuata lettura della prosa della vita. Perciò, se volete durare a vivere, dopo aver letto un volume di quella prosa, procurate di leggere una pagina almeno di poesia.
La troppa delicatezza estingue i piaceri per l’avidità di moltiplicarli, perché rendendo ella il corpo appena sensibile al diletto raro e squisito, lo lasci incapace di gustare il facile e il quotidiano.